Naufragio Tunisia

Si aggrava il bilancio del naufragio di migranti in Tunisia: una cinquantina i cadaveri recuperati.

Il barcone trasportava 53 persone, tra le vittime 22 donne e 3 bambini. Il natante era partito da Sfax nella notte tra il 4 ed il 5 giugno ed era diretto verso le coste italiane. Il ministro Lamorgese: «Occorre una riforma delle politiche migratorie».

 

Il bilancio

Il bilancio del naufragio di una barca di migranti davanti alla Tunisia, avvenuto nella notte tra il 4 e il 5 giugno scorsi, si aggrava di ora in ora. L’ultimo dato fornito dalle autorità di Tunisi parla di una cinquantina di corpi recuperati: la triste conferma che nessuno si è salvato, visto che sul peschereccio partito da Sfax per cercare di raggiungere Lampedusa erano in 53, tra loro molte donne e bambini: 22 i cadaveri di donne e tre quelli di bambini finora recuperati dalla Marina tunisina. I migranti annegati sarebbero quasi tutti di origine subsahariana ma c’è anche un tunisino che pare fosse al timone dell’imbarcazione. Il naufragio è avvenuto tra El Louza (Jebeniana) e Kraten, al largo delle isole Kerkennah, e solo lunedì scorso è stato dato l’allarme e sono cominciate le ricerche. «Sono profondamente rattristato dall'aver sentito parlare di donne e bambini che hanno perso la vita in quei viaggi pericolosi - ha detto Hanan Hamdan, rappresentante dell'Unhcr in Tunisia - e preoccupato per questa nuova tendenza nelle partenze. Dobbiamo fornire alle persone alternative significative che possano impedire scelte estreme nella ricerca di una vita migliore».  

La situazione

Dalla Tunisia negli ultimi mesi sono migliaia i migranti che hanno tentato la traversata del Canale di Sicilia. Molti sono stati bloccati dalla Marina e dalla Guardia costiera tunisina e sono stati riportati indietro: «1243 solo nello scorso mese di maggio, numeri che non si registravano dal 2011-2012», ha reso noto Romdhane Ben Amor del Forum tunisino per i diritti economici e sociali Ftes). Altri sono riusciti a raggiungere le coste di Lampedusa o della Sicilia. Proprio quella tunisina, peraltro, è la seconda nazionalità per numero di arrivi in Italia: 843 sono i tunisini arrivati da inizio anno, preceduti soltanto da cittadini del Bangladesh. In una nota, il Ftes ha accusato la politica di non accoglienza dell'Unione europea, «disposta a tutto pur di ostacolare l'arrivo dei migranti», ha detto Ben Amor. Il Forum ha poi chiesto alle autorità tunisine di trattare con dignità i cadaveri delle vittime, assicurando loro una degna sepoltura e prelevando dei campioni di Dna al fine di inserirli in un database accessibile alle famiglie alla ricerca dei loro cari.  

I soccorsi

Da ieri è tornata in mare la Mare Jonio, la nave umanitaria di Mediterranea Saving Humans. Questa è l'unica Ong italiana a schierare un’imbarcazione e un equipaggio per la ricerca e il soccorso in mare di naufraghi. Partita da Trapani, è la seconda nave Ong a tornare nel Mediterraneo centrale dopo mesi di assenza. La scorsa settimana era partita da Messina la Sea Watch 3 dell’omonima Ong tedesca. Nei prossimi giorni è prevista anche una nuova missione della Ocean Viking, la nave della Ong francese Sos Mediterranee attualmente in porto a Marsiglia; sarà la prima dopo la fine della collaborazione con Medici senza frontiere.  

Il ministro Lamorgese

Proprio sul tema Ong, oggi il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese, intervenendo al Senato nel Question time, è intervenuta. «Stiamo ricevendo segnali positivi per arrivare a linee guida europee sull'attività di ricerca e soccorso condotta nel Mediterraneo da ong, in modo da responsabilizzare gli Stati di bandiera». Poi ha definito il pre-accordo di Malta del settembre 2019 «una tappa fondamentale per il maggior coinvolgimento dell'Europa nella gestione del fenomeno migratorio». E ancora «Francia e Germania hanno assunto per la prima volta impegni formali per la redistribuzione sul loro territorio delle persone sbarcate in Italia. Non è un punto d'arrivo ma una spinta a sviluppare un riforma delle politiche migratorie». Fonte: laStampa Leggi anche: Migranti, naufragio in Tunisia: l'ennesima strage in mare. Metti like alla pagina 41esimoparallelo e iscriviti al gruppo 41esimoparallelo
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