Papa Francesco a San Pietro per la messa di Pasqua
Papa Francesco a San Pietro per la messa di Pasqua

Nel tradizionale Messaggio Urbi et Orbi pronunciato nella giornata di Natale, Papa Francesco ha rivolto un accorato appello per la pace globale, chiedendo la fine delle ostilità in Ucraina, Medio Oriente e altre aree di crisi mondiale. Il messaggio, profondamente segnato dal valore della speranza e riconciliazione, si lega simbolicamente all’apertura della Porta Santa per il Giubileo 2025, un evento dedicato alla speranza e alla rinascita spirituale.

L'Appello per l'Ucraina e il Medio Oriente

Nel suo discorso, Papa Francesco ha lanciato un forte monito contro la guerra, chiedendo che "tacciano le armi nella martoriata Ucraina e in Medio Oriente". Il pontefice ha esortato i leader mondiali ad avere il coraggio di "aprire la porta al negoziato" e di compiere "gesti di dialogo e incontro" per costruire una pace giusta e duratura. La sua richiesta arriva in un momento in cui il conflitto tra Russia e Ucraina continua senza tregua, neanche durante le festività natalizie.

Il Grido di Pace per Gaza

Papa Francesco ha poi rivolto un pensiero particolare alla popolazione di Gaza, devastata dal conflitto in corso. «Cessi il fuoco, si liberino gli ostaggi e si aiuti la popolazione stremata dalla fame e dalla guerra», ha dichiarato con voce ferma. Il pontefice ha ricordato anche le sofferenze delle comunità cristiane in Israele e Palestina, sottolineando l'urgenza di un intervento umanitario immediato.

La Porta Santa: Un Simbolo di Riconciliazione

Il Giubileo 2025, con il motto "Spes non confundit" (La speranza non delude), rappresenta un’opportunità per il mondo intero di riscoprire la pace interiore e collettiva. «La Porta è aperta, la porta è spalancata!», ha detto il Papa, invitando tutti a varcarla simbolicamente e spiritualmente. «La misericordia di Dio può tutto, scioglie ogni nodo, abbatte ogni muro di divisione», ha aggiunto, esortando i fedeli a riconciliare i cuori e ad abbandonare l'odio e la vendetta.

Papa Francesco ha invitato anche alla riconciliazione con i nemici, un passo spesso difficile ma essenziale per la costruzione di un mondo pacifico. «La misericordia di Dio dissolve l’odio e lo spirito di vendetta. Venite, Gesù è la Porta della pace», ha affermato il pontefice, sottolineando che attraversare simbolicamente la Porta Santa richiede il sacrificio di fare un passo verso l’altro.

Nel suo discorso, il Papa ha ricordato anche le sofferenze delle popolazioni africane, devastate da epidemie di morbillo e conflitti armati. Ha citato paesi come la Repubblica Democratica del Congo, Burkina Faso, Mali, Niger e Mozambico, dove migliaia di vite sono state spezzate dalla violenza e dalla povertà.

Il Sudamerica e le Speranze di Pace

Lo sguardo del pontefice si è poi rivolto al Sudamerica, con richiami alla necessità di pace sociale in Haiti, Venezuela, Colombia e Nicaragua. Ha chiesto di affrontare le radici della disuguaglianza e della violenza con uno sforzo collettivo e solidale.

Un altro richiamo è stato rivolto alla riunificazione di Cipro, isola ancora oggi divisa da tensioni etniche e politiche, e al Myanmar, dove la situazione politica e umanitaria rimane estremamente fragile. Francesco ha invocato dialogo e cooperazione per superare questi conflitti radicati.

Il Giubileo e la Riconciliazione Economica

Infine, il Papa ha affrontato la questione del debito dei Paesi più poveri, chiedendo che il Giubileo 2025 sia anche un'occasione per la remissione dei debiti, un passo concreto verso una maggiore giustizia economica globale.

"La speranza non delude" è stato il filo conduttore di questo messaggio natalizio, che Papa Francesco ha voluto lasciare come monito e invito per il mondo intero.

Tragedia in Kazakistan: l'aereo dell’Azerbaijan Airlines precipitato ad Aktau tra ipotesi missile e bird strike
Natale 2024: gli italiani hanno speso 2,8 miliardi per il pranzo e la cena della Vigilia