Influenza aviaria, coinvolti 100 mila tacchini. Il virologo Pregliasco: «Rischio di casi umani»
Fabrizio Pregliasco, virologo, ha avvertito che, sebbene il rischio per l'uomo sia basso, non è da escludere
Un focolaio di influenza aviaria è stato rilevato nel Cremasco, coinvolgendo due allevamenti di tacchini per un totale di 100 mila capi. L'ATS Val Padana ha attuato misure di contenimento per evitare la diffusione del virus. Fabrizio Pregliasco, virologo dell'Università Statale di Milano, ha avvertito che, sebbene il rischio per l'uomo sia basso, non è da escludere del tutto.
I dettagli del focolaio
Due allevamenti nel comune di Casaletto di Sopra, vicino a Crema, sono stati colpiti dall'influenza aviaria. Il primo focolaio, con circa 40 mila tacchini, è stato confermato il 9 ottobre 2024, dopo che l'allevatore ha notato una mortalità elevata tra gli animali. Il secondo allevamento, con 60 mila tacchini, è stato controllato il giorno seguente e anch'esso ha confermato la presenza del virus.
Le misure di contenimento
Per limitare la diffusione, l'ATS Val Padana ha istituito due zone di controllo: una di protezione di 3 km e una di sorveglianza di 10 km attorno ai focolai. Le operazioni di abbattimento degli animali infetti sono state avviate, con previsione di concludere le misure entro il 18 ottobre, seguito da una completa disinfezione degli allevamenti.
Il rischio per l'uomo
Fabrizio Pregliasco ha sottolineato che, nonostante il virus aviario colpisca prevalentemente gli animali, non si può escludere il rischio di infezioni umane. Tuttavia, le autorità sanitarie italiane, come confermato anche da Maria Rosaria Campitiello del Ministero della Salute, non ritengono ci sia un allarme immediato per la popolazione, sebbene la sorveglianza rimanga elevata.
Il virus dell'influenza aviaria ha un impatto devastante sulla popolazione di tacchini, con un'alta percentuale di mortalità. Le normative comunitarie richiedono l'abbattimento degli animali colpiti per prevenire la diffusione del virus, che altrimenti porterebbe alla morte la maggior parte dei capi.