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Nella stessa settimana, i tamponi eseguiti sono stati 95.017, quasi il 12% in più rispetto agli 85.030 della settimana precedente. Questo aumento ha contribuito anche a un lieve incremento del tasso di positività, che è passato dal 13,1% al 13,8%. Questi dati riflettono una tendenza alla crescita dei contagi che si è manifestata già nelle settimane precedenti, soprattutto con l’avvicinarsi della stagione autunnale e il ritorno alle attività scolastiche e lavorative.

Effetto scuola: risalgono Rt e incidenza

Il ritorno a scuola sembra avere avuto un impatto significativo sull’aumento dei casi di Covid-19. Nel periodo compreso tra il 23 e il 29 settembre, l'incidenza dei casi diagnosticati è passata a 21 casi ogni 100.000 abitanti, rispetto ai 16 casi della settimana precedente. Questo aumento viene associato in parte al riavvio delle attività scolastiche, che ha determinato una maggiore esposizione al virus.

Parallelamente, l’indice di trasmissibilità (Rt), basato sui casi ospedalizzati, è aumentato a 1,20 (con un intervallo compreso tra 1,12 e 1,28), evidenziando una maggiore diffusione del virus rispetto alla settimana precedente. I dati, aggiornati al 2 ottobre, indicano che le fasce di età più colpite rimangono quelle degli anziani, in particolare le persone tra gli 80 e i 90 anni e gli ultra novantenni.

Le nuove varianti: JN.1 e KP.3.1.1 sotto osservazione

Sul fronte delle varianti, i dati preliminari relativi a settembre 2024 mostrano la co-circolazione di diverse sotto-varianti della famiglia JN.1, con particolare attenzione a KP.3.1.1, che sembra avere una predominanza a livello nazionale. Parallelamente, è in aumento la proporzione di sequenziamenti attribuibili al lignaggio ricombinante XEC. Queste varianti sono tenute sotto controllo a livello internazionale per valutare il loro impatto sulla trasmissibilità e sulla severità della malattia.

Il ministero della Salute, in collaborazione con l’Istituto Superiore di Sanità, continua a monitorare la situazione epidemiologica con attenzione, sottolineando l’importanza di mantenere le misure di prevenzione, come il distanziamento sociale e l’uso delle mascherine in contesti ad alto rischio. Inoltre, si raccomanda fortemente di proseguire con le campagne vaccinali, in particolare per le fasce di popolazione più vulnerabili, come gli anziani e le persone con patologie pregresse.

Campagna vaccinale in corso

Prosegue infatti la campagna di vaccinazione autunnale, con particolare attenzione ai richiami per le categorie più fragili. Le autorità sanitarie invitano la popolazione a prenotare la vaccinazione, soprattutto in vista dei mesi invernali, quando la pressione sugli ospedali potrebbe aumentare a causa della concomitanza di Covid-19 e influenza stagionale.

Preoccupazione per l’autunno e l’inverno

Con l’avvicinarsi della stagione invernale, gli esperti avvertono che la situazione potrebbe peggiorare se non verranno rispettate le misure di prevenzione. La maggiore interazione sociale in ambienti chiusi e il ritorno alle normali attività, compreso il lavoro e la scuola, rappresentano fattori di rischio per la diffusione del virus. Tuttavia, con un sistema di sorveglianza efficace e una campagna vaccinale estesa, il Paese dovrebbe essere in grado di contenere eventuali nuovi picchi.

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