Giulia Loffredo sbranata dal pitbull, il medico: «Era già morta da mezz'ora»
Il padre al momento è indagato per omicidio colposo per omessa custodia e vigilanza dell'animale
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L'appartamento del rione Ice Snei di Acerra (Napoli), dove Giulia Loffredo, una bambina di soli 9 mesi, è stata sbranata dal pitbull di famiglia, è stato nuovamente ispezionato dalla polizia scientifica. Il padre della piccola, Vincenzo, ha raccontato che l'aggressione sarebbe avvenuta nella notte tra il 15 e il 16 febbraio. Attualmente, l'uomo è indagato per omicidio colposo per omessa custodia e vigilanza dell'animale.
Le indagini: spunta un video e il mistero della pulizia dell'appartamento
Un nuovo elemento chiave nelle indagini è rappresentato da un video che mostrerebbe l'aggressione del cane, Tyson, e la disperata corsa del padre verso l'ospedale. Durante un primo sopralluogo effettuato il mercoledì successivo al tragico evento, le forze dell'ordine hanno trovato l'appartamento ripulito, circostanza che ha sollevato interrogativi. L'avvocato del padre, Luigi Montano, ha chiesto un nuovo interrogatorio del suo assistito per chiarire chi abbia ripulito la scena del crimine prima del sequestro dell'abitazione. Secondo le dichiarazioni di Vincenzo, alcuni parenti potrebbero aver agito prima che fossero apposti i sigilli.
Funerali a porte chiuse: un ultimo saluto a Giulia
I funerali della piccola Giulia si sono svolti in forma privata nel Duomo di Acerra, dove solo pochi mesi prima era stata battezzata. Durante la cerimonia, il vice parroco don Gustavo Arbellino ha rivolto parole di conforto ai genitori: «Avete affidato Giulia alla Madonna. Ripartite dal vostro amore che vi aveva donato questa meravigliosa bambina che ora si trova sotto il manto della Vergine». Alla fine della funzione, decine di palloncini bianchi sono stati liberati in cielo, formando la coroncina del rosario. Il carro funebre è stato fatto uscire dal retro del Duomo, seguito dall'auto con a bordo i genitori, protetti dagli amici per evitare riprese e fotografie.
Il medico soccorritore: «Era già morta da mezz'ora»
Emanuele Ceo, il medico che ha preso in carico la piccola al pronto soccorso, ha dichiarato che la bambina era già deceduta da almeno mezz'ora quando è arrivata all'ospedale. «Aveva il volto massacrato dai morsi del pitbull di famiglia e la noce del collo rotta, rendendo impossibile ogni tentativo di rianimazione». Secondo l'autopsia, le ferite riscontrate sul corpo della bambina sono compatibili con i morsi di un cane, confermando la tragica dinamica dell'accaduto.
Le indagini proseguono per chiarire eventuali responsabilità e comprendere se la tragedia potesse essere evitata.