Michelle Causo, il piano diabolico del killer: 20 coltellate per poi scaricare il cadavere giù per un dirupo
La polizia sta attualmente indagando sulla pista finale riguardo al diciassettenne che ha ucciso Michelle Causo. È emerso che il giovane aveva pianificato un piano diabolico per sbarazzarsi del corpo della vittima. Dopo aver pugnalato la coetanea venti volte con un coltello a serramanico che usava per tagliare gli hashish che spacciava, l'aspirante trapper aveva intenzione di eliminare ogni prova gettando il corpo della ragazza da un dirupo.
Questa è l'ultima ipotesi su cui la polizia sta lavorando attualmente. Gli agenti del commissariato Primavalle e quelli della squadra mobile stanno per iniziare ad analizzare i tabulati telefonici del ragazzo. Lo ricordiamo, il giovane è in stato di arresto con l'accusa di omicidio e profanazione di cadavere. Tuttavia, sono già certi che qualcosa sia andato storto per l'assassino. Dopo l'efferato omicidio di Michelle, colpita alla schiena e brutalmente sfigurata, qualcosa è andato diversamente rispetto al piano che aveva pianificato.
L'ipotesi è che il carrello rubato dal minimarket sotto casa non fosse destinato a trasportare il corpo della ragazza fino ai cassonetti di via Borgia. La meta avrebbe dovuto essere un'altra: il grande parco del Pineto, un luogo più isolato frequentato sia da tossicodipendenti che da coppie. Una volta all'interno dell'ampia area verde che inizia da via della Pineta Sacchetti, l'assassino avrebbe cercato un dirupo adatto per sbarazzarsi del corpo.
Tuttavia, qualcosa non ha funzionato. L'assassino, nervoso come mai prima d'ora dopo aver commesso quello che ha definito davanti al giudice "un grave errore", potrebbe essersi spaventato davanti alla traccia di sangue lasciata dal cadavere appena collocato in un grande sacco nero. A quel punto, non riuscendo a sollevare il carico a causa del peso, avrebbe lasciato Michelle, ormai morta da diverse ore, nel carrello accanto ai cassonetti.
Michelle Causo, il killer voleva sbarazzarsi del corpo gettandolo giù per un dirupo
Se questa ipotesi fosse confermata, complicherebbe ulteriormente la situazione per l'assassino. Il ragazzo rischia fino a 20 anni di carcere, in quanto all'accusa di omicidio si aggiungono quella di profanazione e occultamento di cadavere. Dall'analisi delle chiamate effettuate dal diciassettenne sarà possibile capire se abbia cercato di contattare qualcuno per ottenere aiuto nell'eliminazione del giovane appena ucciso o se abbia chiamato suo padre all'estero.
L'arresto è avvenuto anche per il rischio che l'indagato, nato a Roma da un padre capoverdiano e una madre dello Sri Lanka, potesse fuggire dall'Italia. Questo è un ulteriore elemento nella ricostruzione delle ore che hanno sconvolto Primavalle, strappando Michelle alla sua famiglia e al fidanzato.