jannik sinner

Un dono speciale si trasforma in una questione spinosa. Il Consorzio di Tutela del Primitivo di Manduria ha sollevato dubbi sull’autenticità delle bottiglie di vino 'Rosso Jannik' regalate al tennista Jannik Sinner dal Comune di Manduria. Secondo la presidente Novella Pastorelli, le bottiglie sono sprovviste del contrassegno di Stato, fondamentale per garantire la qualità e l’autenticità del prodotto.

La presidente del Consorzio, Novella Pastorelli, ha chiarito la posizione dell’organizzazione:

"La fascetta di Stato è stata introdotta proprio a tutela della nostra denominazione ed è un elemento essenziale per garantire l’autenticità del vino e proteggerlo da contraffazioni. Ogni fascetta contiene informazioni cruciali: l’emblema dello Stato italiano, la dicitura Ministero dell'Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, la sigla Doc e un codice a barre bidimensionale".

Segnalazioni e verifiche

Per garantire il rispetto delle normative, il Consorzio ha già segnalato l’accaduto alle autorità competenti. Come ha spiegato Pastorelli:

"Abbiamo tempestivamente segnalato un possibile uso fraudolento del nome della denominazione e attivato i nostri agenti vigilatori, che hanno già avviato tutte le verifiche necessarie".

Il Consorzio, inoltre, invita gli operatori del settore a evitare pratiche sleali che potrebbero danneggiare l’immagine del Primitivo di Manduria.

Un regalo autentico per Sinner

Nonostante la polemica, il Consorzio ha mostrato apertura verso Jannik Sinner, assicurando che riceverà un prodotto autentico:

"Ci siamo attivati affinché Jannik possa avere l’autentico Primitivo di Manduria Doc e Docg".

La vicenda evidenzia l’importanza di rispettare le normative di qualità e autenticità per valorizzare un prodotto d’eccellenza come il Primitivo di Manduria. Nel frattempo, Sinner potrebbe presto ricevere una nuova fornitura di vino, questa volta rigorosamente in regola.

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