Pronto soccorso infestato dal Covid, trema ospedale in Campania. E' quanto sta accadendo al Pronto soccorso nel quartiere di Ponticelli, Napoli.
Personale infetto
Sono tredici i positivi nel personale sanitario del pronto soccorso dell'Ospedale del Mare. E' questo il responso del tampone molecolare eseguito nelle ultime ore sui lavoratori, almeno stando a quanto si legge su NapoliToday.
"Sta diventando un focolaio il pronto soccorso. C'è una promiscuità tra positivi e non positivi che ci preoccupa sempre di più. Non c'è distanziamento", come racconta un infermiere dell'ospedale NapoliToday.
Le lamentele arrivano anche da alcuni pazienti, giunti in pronto soccorso per altri motivi, preoccupati per lo stretto contatto con persone positive al Covid-19.
E ancora aggiunge:
"La medicina territoriale deve fare la sua parte ma bisogna dar loro i mezzi. Vengono persone in pronto soccorso per qualsiasi motivazione, noi non abbiamo solo il Covid ma anche pazienti con altri sintomi.
Quando vedo persone senza mascherina mi fa rabbia per quello che viviamo ogni giorno. Il virus esiste e dobbiamo combatterlo. L’unico modo per contrastarlo è indossare sempre la mascherina e poi ancora lavare le mani ed essere distanziati”, aveva spiegato ieri in una intervista a radio Crc Mariella Corvino, direttrice sanitaria dell’Ospedale del Mare, sull'affollamento nel pronto soccorso del presidio ospedaliero di Ponticelli.
Nel frattempo il sindaco di Napoli annuncia: "Campania zona rossa"
”Temo che la Campania stia andando verso la zona rossa. A mio avviso da un’analisi puntuale dei dati ci troviamo li’ per un’evidente responsabilita’ politica sul tema sanitario che e’ drammatico”. E’ l’opinione del sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, espressa a Radio Crc. (ANSA)
De Magistris
Spiega di voler leggere “la versione definitiva” del Dpcm perché “da ieri sera abbiamo lavorato su varie bozze e bisogna stare molto attenti, perché poi cambia sempre qualcosa e cambia qualcosa di determinante.
Ma al di là di zona arancione o rossa – ha aggiunto – l’incapacità con cui è stata gestita la fase del dopo lockdown soprattutto dal punto di vista sanitario ci porta inevitabilmente verso misure più restrittive.
E prosegue:
C’è nella nostra regione un’evidente responsabilità politica ormai sotto gli occhi di tutti sul tema sanitario che è drammatico. Devo dire però che anche il Governo nazionale si è fatto trovare non prontissimo sul piano sia sanitario, dove secondo me ci voleva piu pressione, più input e più coordinamento nazionale, ma anche dal punto di vista sociale ed economico. Doveva prepararsi meglio e in maniera più adeguata a questo autunno”. (Zca/Adnkronos)
Continua il primo cittadino
“Una maggiore coesione e cooperazione istituzionale, perché da questa fase in particolare se ne esce se si è uniti, Governo, Regioni e città.
Bisogna evitare una serie di errori commessi quando c’è stata una forte contrapposizione tra Governo e Regioni, ma non è semplice perché passa non solo dalle istituzioni, ma anche dalle persone.
Con alcuni è facile dialogare ed è addirittura efficace, con altri ci puoi provare quanto vuoi tu, porgi l’altra guancia, ti metti in gioco, provi a fare tutto, ma ci sono persone che non hanno nel sangue l’idea che ci sono altre istituzioni, che esiste il dialogo e la condivisione. E’ un problema in tempi di pace, immaginiamoci in tempi di pandemia”.
La steccata a De Luca
A domanda sul chiaro riferimento al presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca e al mancato dialogo tra Regione e Comune di Napoli, de Magistris ha ribadito che “il dialogo si fa in due e noi siamo pronti come sempre, Diventa molto noioso di questi tempi rispondere sempre alla stessa domanda, è diventata una domanda di rito. Dalle parole del presidente si capisce chi vuole il dialogo e chi no”. (Zca/Adnkronos)
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