Nemmeno l'emergenza ferma chi ha fiuto per le truffe. A Torino un'amministratrice di condominio approfitta della paura dilagante per il virus per chiedere agli inquilini di un palazzo 25 euro per ritirare e consegnare le mascherine, anche se in Piemonte dovrebbero essere distribuite gratuitamente. È stata la giunta comunale ad affidare a questi professionisti il compito di distribuire ai condomini i dispositivi di protezione, che nella fase due sono obbligatori per tutti, nei luoghi pubblici chiusi e sui trasporti pubblici. Come ha raccontato il Corriere della Sera, l'assessore alla Protezione civile, Alberto Unia, aveva assicurato che gli amministratori di condominio si sarebbero messi a disposizione "a titolo volontario". Qualcuno come il capogruppo del Pd, Stefano Lo Russo, aveva previsto il possibile inghippo: "Sarebbe stato meglio appoggiarsi alle farmacie". E i primi problemi, e abusi, non hanno tardato a presentarsi. Un'amministratrice di condominio ha inviato agli inquilini degli stabili che amministra, per i quali ha prenotato in tutto 950 mascherine, una comunicazione via email in cui chiedeva esplicitamente "un piccolo contributo per la distribuzione". Poi, dopo le lamentele di alcuni inquilini di un condominio del Lingotto, ha spiegato che il prezzo da pagare per il servizio sarebbe stato solo di "20-25 euro da suddividere per il numero di famiglie residenti". Il costo sarebbe servito a coprire le spese per il suo studio: non quindi "per la gestione della pratica", che invece sarebbe stata "a titolo gratuito", ma solo "come rimborso spese alla persona incaricata di ritirare le mascherine nei depositi delle Circoscrizioni e di consegnarle". Eppure le associazioni degli amministratori avevano assicurato che il servizio non sarebbe stato a pagamento. Ad accorgersi della "commissione di consegna" è stato un condomino, Stefano Bordieri, che spiega: "Se non avessi letto la email, ci saremmo ritrovati il conto tra le spese condominiali a cose fatte. Così, dopo aver protestato, mi sono offerto volontario per andare a ritirare io le mascherine, gratuitamente. Ma l’amministratrice mi ha risposto che aveva già sottoscritto un contratto e che la mia offerta non poteva essere accolta, a meno che non mi fossi fatto carico di ritirare e consegnare le mascherine per tutti gli stabili di sua competenza". Un ricatto in piena regola. "Chi controlla e garantisce – si è domandato il presidente della Circoscrizione 4, Claudio Cerrato – che in questa distribuzione ‘appaltata' dal Comune agli amministratori non si infilino furbetti e truffatori?". La domanda, visti i fatti, sembra più che pertinente. A Torino ne sono già state prenotate 650mila, tutte quelle al momento disponibili. Un altro amministratore, Umberto Trabucco, con un passato in Alleanza nazionale, ha colto l'occasione per ricordare con un volantino che solo grazie alla giunta regionale di centrodestra le mascherine verranno consegnate gratuitamente, mentre la città, amministrata dalla sindaca pentastellata Appendino, non è riuscita nemmeno a organizzarsi per le consegne. Fonte: Fanpage Leggi anche Fase 2, Conte: “Accelererò le riaperture, mascherine gratuite alle famiglie bisognose”. Seguici su Facebook 41esimoparallelo

Tortoreto in lacrime per Renato Di Remigio: addio a un giovane papà
Fine della quarantena, liquami di bufale direttamente in mare: sequestrata azienda a Cuma.