Dolore e tanta commozione questa mattina a Casalnuovo (NAPOLI) per i funerali di Simone Frascogna, il 19enne ucciso a coltellate la sera del 3 novembre da tre giovani con i quali era scoppiata una banale lite per motivi di viabilità.
I funerali presieduti dal vescovo di Acerra, monsignor Antonio Di Donna, nella chiesa Maria Santissima Annunziata di Casalnuovo, nella frazione Licignano. (Frazione del comune di Casalnuovo che ricade nella Diocesi di Acerra).
Con un'ordinanza firmata venerdì, il sindaco di Casalnuovo Massimo Pelliccia ha proclamato il lutto cittadino per tutta la giornata di oggi, domenica 8 novembre.
Alcuni giovani, amici di Simone, hanno indossato una maglia bianca con la scritta "Siamo tutti Simone", mentre all'esterno della chiesa è apparso uno striscione: "Hai portato via con te una parte di noi".
Al termine dei funerali, all'uscita dalla chiesa, la bara bianca è stata accolta da un lungo e commosso applauso e dal volo di palloncini bianchi. (Adnkronos)
Omicidio Simone Frascogna, parla il responsabile: “Non vivo più. Chiedo scusa per ciò che ho fatto”
A parlare per la prima volta dalla drammatica sera è Domenico Iossa, il 18enne carrozziere di Acerra, reo confesso dell’omicidio di Simone Frascogna, avvenuto a Casalnuovo martedì scorso al culmine di una lite scoppiata per motivi di viabilità.
A Iossa sono contestate le accuse di omicidio in concorso e tentato omicidio in concorso, visto che è rimasto ferito nell’aggressione anche il 18enne amico di Frascogna.
E’ stata inoltre disposta la detenzione in carcere per i due amici di Domenico Iossa jr, altri due giovanissimi di 16 e 17 anni.
“Da quella sera non vivo più”: lettera aperta dell’omicida
“Io sottoscritto Domenico Iossa junior, nato ad Acerra il 28 maggio 2002, in relazione a quanto ho commesso la sera del 3 novembre 2020 voglio dire che da quella sera anche io, per un verso, non vivo piu’.
Non vi sono parole per farvi comprendere come io stia male. Non riesco a sopportare il peso di avere tolto la vita a un giovane ragazzo come me. Non ho mai commesso reati in vita mia, ho sempre lavorato da quando avevo 13 anni, il mio amore era ed è fare il carrozziere.
Ormai anche io non vivo piu’ dentro di me. Voglio chiedere pubblicamente scusa alla famiglia di Simone. Vi chiedo immensamente scusa, vorrei tanto tornare indietro e non fare ciò che invece ho fatto.
Ho sbagliato e sono pronto a pagare, sono tre giorni che non mangio e che non bevo perche’ non riesco sopportare il peso di avere tolto la vita ad un mio coetaneo. Chiedo ancora scusa alla famiglia di Simone. Io, non ho mai scelto una vita di strada”. Fonte: Napoli Today
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