prezzo benzina

L'aumento di un centesimo per le accise sul gasolio potrebbe costare caro ai consumatori italiani con auto diesel: 245,6 milioni di euro all'anno e 1,23 miliardi in cinque anni. A fare questa stima è il Codacons, che ricorda che l'incremento non riguarderebbe il settore dell'autotrasporto. Secondo i dati del primo semestre del 2024, in Italia, su un parco auto circolante di 40,3 milioni di vetture, il 42,3% è alimentato a benzina e il 41,5% a gasolio. Questo significa che attualmente circolano nel nostro Paese 17,1 milioni di auto a benzina e oltre 16,7 milioni di auto diesel.

L’impatto dell’aumento delle accise:

Un incremento di 1 centesimo di euro per il gasolio, sottolinea il Codacons, equivale a una maggiore spesa di 0,61 euro su un pieno da 50 litri, tenendo conto anche dell'IVA applicata sulle accise. In un anno, considerando una media di due pieni al mese, la maggiore spesa sarebbe di 14,64 euro per ogni autovettura, con un aggravio complessivo di 245,6 milioni di euro annui per tutte le auto diesel circolanti in Italia. In cinque anni, la misura costerebbe in totale circa 1,23 miliardi di euro ai proprietari di autovetture alimentate a gasolio.

L'allineamento, parla Giorgetti

Il tema dell'allineamento delle accise tra benzina e diesel ha sollevato molte discussioni. Il ministro Giorgetti ha dichiarato che questo allineamento si tradurrà in un calo delle accise sulla benzina e un aumento su quelle del diesel. Tuttavia, l'intervento sulle accise non riguarderà il settore dell'autotrasporto, che beneficia di una disciplina specifica. Di conseguenza, il peso di tale manovra ricadrà sugli automobilisti privati con auto diesel, suscitando preoccupazioni tra le associazioni dei consumatori. L'aumento delle accise sul diesel è confermato, ma il Governo prevede di rendere tale rincaro progressivo, con l'obiettivo di completare l'allineamento entro il 2030.

stazione per rifornimento di benzina
Pompe di benzina

Il costo del gasolio

Di conseguenza, l'aumento del costo del gasolio graverebbe sugli automobilisti privati che utilizzano auto diesel. Si tratta di cifre insostenibili per molte famiglie italiane, da sommare ai 47,5 miliardi di euro spesi in carburanti lo scorso anno, un incremento del 9,3% nei consumi dal 2021 al 2023.

Intervenire sull'IVA

Secondo il Centro di formazione e ricerca sui consumi (Crc), è necessario intervenire sull'IVA per evitare che qualsiasi ritocco delle accise provochi un "tsunami" nei bilanci delle famiglie. Sebbene ci sia un calo nel mercato dei privati, il gasolio rappresenta in Italia il 59% del totale dei consumi nel settore dei trasporti, seguito dalla benzina (23%), GPL (5%) e cherosene per aviazione (3,5%). Le vendite di benzina e gasolio lo scorso anno ammontavano a 31,5 milioni di tonnellate, per un controvalore di circa 70,9 miliardi di euro a carico di cittadini e imprese.

Nei primi otto mesi del 2024, le vendite di benzina e gasolio hanno registrato un aumento del 2,3% rispetto allo stesso periodo del 2023, raggiungendo 21,4 milioni di tonnellate. L'anno scorso, la spesa delle famiglie per l'acquisto di carburanti ha toccato quota 47,5 miliardi di euro, con una media di 1.843 euro per nucleo familiare. Il comunicato del Crc evidenzia come la tassazione su benzina e gasolio continui a gravare notevolmente, posizionando l'Italia tra i paesi con la tassazione più alta in Europa e generando per le casse dello Stato entrate superiori ai 38 miliardi di euro.

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