Sardegna - Da isola Covid free alle restrizioni più severe previste da lunedì 12 aprile. Pesa l'indice Rt a 1.54, il più alto in Italia.
E poi i problemi con i vaccini e i comportamenti scorretti tenuti dai singoli cittadini
Questi i principali motivi che oggi fanno ripiombare la Sardegna in zona rossa
Si torna al punto di partenza: tutto chiuso e tutti a casa. Da zona bianca a zona rossa in poco più di un mese.
Da lunedì 12 aprile la Sardegna cambia colore, dopo essere stata la prima regione a tornare vicina alla tanto agognata normalità.
Era lunedì 1 marzo quando aveva conquistato la zona bianca, un "miraggio" introdotto nel sistema delle fasce colorate in uno degli ultimi decreti del governo guidato da Giuseppe Conte.
I cittadini per qualche giorno hanno potuto cenare al ristorante fino alle 23, prendere una bibita al bar fino alle 21 e fare una passeggiata in centro fino alle 23.30.
In una ventina di giorni la Sardegna è passata in arancione per finire, dopo più o meno gli stessi giorni, in zona rossa per arginare il coronavirus.
Ma cosa è successo? A condannare la Sardegna a ulteriori restrizioni è l'indice Rt rilevato ieri dal monitoraggio Iss-ministero della Salute: è pari a 1.54, il più alto d'Italia e ben al di sopra della soglia di 1.25 che fa finire automaticamente le regioni in zona rossa.
Il passaggio in zona rossa è dovuto all'indice Rt della regione che è cresciuto, "anche se gli altri parametri sono buoni".
Aveva annunciato l'assessore alla Sanità dell'isola, Mario Nieddu, dicendo di essere stato avvertito dal ministro della Salute Roberto Speranza.
Gli altri indicatori non superano le soglie di rischio. Alcuni, come la pressione negli ospedali, si stanno però avvicinando.
Prima la zona bianca e ora i problemi con i vaccini
Poi al momento ci sono i grandi ritardi nella campagna vaccinale.
Nelle tre settimane in zona bianca la scarsità di forniture ma anche la mancanza di personale e una logistica ancora da mettere a punto, non hanno consentito quell'accelerata che avrebbe potuto rallentare la corsa del covid, grazie a una seppur parziale immunizzazione della popolazione.
Il presidente della regione, Christian Solinas, ha commentato così: "Paghiamo una diffusione virale che ha camminato sulle gambe delle persone, non dobbiamo nasconderci dietro un dito, alcuni atteggiamenti non sono stati propriamente responsabili".
Secondo Solinas, si tratta di "dati riferiti a due settimane, mentre quelli dell'ultima settimana ci dicono che il contenimento è già in atto, si stanno riducendo i numeri".
Il governatore ha infine lanciato un appello "ai cittadini, ai ragazzi, alle persone che devono spostarsi per lavoro: manteniamo le cautele, rispettiamo le norme sul distanziamento, sull'igienizzazione, usiamo le mascherine: dipende da noi poter tornare quanto prima a riaprire tutti gli esercizi".
Questi i nuovi numeri della regione
Sono 380 i nuovi contagi da coronavirus in Sardegna secondo il bollettino di venerdì 9 aprile. Quattro i nuovi decessi.
Nelle ultime 24 ore sono stati fatti 7.955 i test in più. Il tasso di positività è del 4,7%. I pazienti attualmente ricoverati in ospedale sono 321 (+19), 50 (+1) quelli in terapia intensiva.
Le persone in isolamento domiciliare sono 16.078, 138 quelle in più guarite. Dei 48.315 casi positivi complessivamente accertati, 12.284 (+87) sono stati rilevati nella città metropolitana di Cagliari, 7.415 (+84) nel Sud Sardegna, 4.147 (+21) a Oristano, 9.562 (+104) a Nuoro, 14.907 (+84) a Sassari.
Ecco la nuova mappa dell'Italia, più arancione che rossa dalla prossima settimana:
Regioni in zona arancione:
Abruzzo, Basilicata, Lazio, Liguria, Marche, Molise, Sicilia, Umbria, Veneto, province autonome di Bolzano e Trento;
Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lombardia, Piemonte, Toscana e Calabria;
Regioni in zona rossa: Campania, Puglia, Sardegna e Valle d'Aosta.
(Today)
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