"Uccisa con le mie mani". Omicidio Tombolo, Liliana strangolata e lasciata agonizzante in casa
Nella tragica vicenda avvenuta a Tombolo, nel Padovano, una donna romena di 56 anni, Liliana Cojita, è stata uccisa dal suo compagno, un tunisino di 49 anni, in una lite violenta. La dinamica, purtroppo, rispecchia un triste schema che si ripete in molti casi di femminicidio.
Le circostanze esatte della lite e il motivo che l'ha scatenata sono ancora oggetto di indagine. Una delle ipotesi iniziali è legata all'appartamento in cui la coppia viveva.
Sembrerebbe che i due avessero affittato una stanza della casa a una coppia italiana, che era assente al momento dell'omicidio, e che dovevano lasciare l'abitazione entro novembre. Questa situazione potrebbe aver scatenato il violento litigio.
Dopo aver commesso l'omicidio, il tunisino si è presentato spontaneamente alla stazione dei carabinieri di Tombolo, confessando il suo terribile gesto. Ha dichiarato: "Ho ucciso una donna: l’ho soffocata. Non so cosa mi sia successo. Abbiamo litigato e ho perso la testa."
Le indagini sono in corso
Le dichiarazioni dell'uomo saranno verificate attentamente dal magistrato di turno. La causa esatta della morte di Liliana Cojita verrà stabilita dal medico legale, anche se sembra ormai confermato che sia stata soffocata. Non sono state rinvenute tracce di sangue all'interno dell'appartamento. L'uomo ha fornito dettagli completi sulla situazione, senza reticenze, dimostrando disperazione.
Liliana Cojita
In Italia dal 2000, non aveva precedenti penali e non aveva un'occupazione. Il suo compagno tunisino era in Italia da circa dieci anni, lavorava come operaio in zona ed era già noto alle forze dell'ordine per vari reati. La coppia aveva affittato una stanza della loro casa a una coppia italiana, che non era presente al momento dell'omicidio.
L'indagine è in corso, e le autorità stanno cercando di chiarire le motivazioni alla base di questo tragico evento.