Selvaggia Lucarelli "infama" Le Iene sul caso di Mario Biondo: il ben servito a Inside
La vicenda di Mario Biondo, il cameraman italiano trovato morto a Madrid nel maggio 2013, continua a suscitare molti dubbi e interrogativi nonostante l'archiviazione da parte della giustizia spagnola e italiana. La prima avrebbe frettolosamente "risolto" il caso con un suicidio; la seconda invece si è vista costretta a farlo a causa dell'assenza dei documenti mai acquisiti dalla polizia di Madrid.
E mentre i genitori di Mario lottano per giungere ad una verità perché non hanno mai creduto al suicidio così come rivelano alcuni esami specifici condotti dalla procura siciliana, esce una serie Netflix "Le ultime ore di Mario" che avrebbe dovuto esplorare gli eventi, ma finisce invece solo ed esclusivamente per infamare il giovane Mario Biondo e Le Iene, grazie al contributo finale di Selvaggia Lucarelli.
Ma facciamo un passo in dietro: Chi è Mario Biondo, come è morto e perché il suo potrebbe non essere un suicidio ma un omicidio
Mario Biondo, cameraman di 30 anni siciliano doc, fu scoperto impiccato nel suo appartamento di Madrid. Era sposato con la presentatrice televisiva Raquel Sánchez Silva conosciuta sul set de L'Isola dei Famosi spagnola. Una storia d'amore che sembrava una favola, lui il ragazzo qualunque partito dal Sud Italia che oltre a realizzarsi lavorativamente trova anche la donna dei sogni. Un anno di matrimonio, poi il dramma. Nonostante la procura spagnola abbia concluso per il suicidio, i familiari di Biondo non hanno mai accettato questa ipotesi, sottolineando incongruenze nella sua morte e respingendo anche la teoria dell'auto-asfissia durante giochi erotici. Così si sono rivolti alla Giustizia Italiana.
La prima autopsia su #MarioBiondo ha decretato la chiusura dell'indagine e l'archiviazione per suicidio. Siamo sicuri che sia stato fatto tutto il possibile per sapere la verità? Ne stiamo parlando a "#LeIene presentano: #INSIDE" con @roberta_rei e Riccardo Festinese pic.twitter.com/a0ByBU6A5C
— Le Iene (@redazioneiene) November 16, 2023
Archiviazione del Caso da Parte della Giustizia Italiana
Nonostante i dubbi e le ambiguità nella vicenda, l'inchiesta sulla morte di Mario Biondo è stata archiviata anche dalla giustizia italiana nel 2022. Il giudice di Palermo, Nicola Aiello, ha citato limiti processuali dovuti al passare del tempo. Tuttavia, secondo l'avvocato Fabio Falcone, il giudice non concorda con l'ipotesi del suicidio, indicando che ci sono elementi che suggeriscono un possibile omicidio.
La Docu-Serie Netflix e le Critiche dei Genitori
La recente docu-serie di Netflix, intitolata "Le ultime ore di Mario Biondo," ha attirato critiche dai genitori del defunto cameraman. L'avvocato Falcone ha dichiarato che la serie, prodotta dall'ex manager di Raquel Sánchez Silva, Guillermo Gómez, ha un'impronta che contrasta con la posizione della famiglia Biondo. Gli elementi presentati sembrano sostenere la teoria dell'auto-asfissia, ma le ricerche alle quali si fa riferimento nella serie sul computer della vittima relative a questa pratica sono state effettuate successivamente alla morte di Biondo.
E questo sarebbe il dato meno eclatante.
I punti oscuri che spingono la famiglia Biondo a non credere alla tesi del suicidio sono diversi, tutti tra l'altro riscontrati dai differenti specialisti e riportati alla luce da Le Iene
- sul collo di Mario c’era un doppio segno di stretta incompatibile con la pashmina con la quale risultava impiccato;
- la presenza di contusioni sulla fronte che non si concilierebbe con l’assenza di segni di traumi che, invece, è stata accertata dalla consulenza della procura;
- la scena del crimine, gli oggetti nella libreria dove si è impiccato non si erano mossi nonostante gli spasmi provocati dalla morte per soffocamento;
- la posizione “ambigua” della moglie: secondo la madre di Mario il ragazzo avrebbe scoperto delle informazioni altamente riservate sul suo passato.
Raquel Sanchez Silva si è sempre dichiarata estranea ai fatti e ha assicurato che la loro vita di coppia era felice e senza segreti, anzi che al tempo del suicidio i due stavano cercando - senza riuscirci - di avere un bambino.
L’avvocato della famiglia Biondo, invece, ha spiegato a Le Iene che “Mario era molto interessato al passato della moglie, quindi cercava materiale che potesse essere compromettente per lei”; cosa che sembra trovare conferma nella cronologia del suo Pc.
L’ipotesi di omicidio
Secondo la famiglia e parte degli investigatori italiani coinvolti nel caso, dietro la morte del ragazzo potrebbe esserci un depistaggio: Mario potrebbe essere stato ucciso - per motivi da chiarire - da una o più persone nel suo appartamento a Madrid e, soltanto in un momento successivo, il corpo sarebbe stato posizionato alle spalle della libreria con una sciarpa intorno al collo per inscenare un suicidio tramite impiccagione.
Le ferite sulla nuca e sulla fronte - non analizzate in prima battuta dal medico legale spagnolo - sembrerebbero rafforzare questa ipotesi.
Ciò che manca, tuttavia, è il movente del presunto omicidio. Le piste seguite sono sostanzialmente due:
- l’abuso di droga e, quindi, una ipotetica lite con uno spacciatore abituale;
- il fatto che Mario fosse venuto a conoscenza di un retroscena pornografico nel passato della consorte.
La vedova Biondo, invece, ha sempre sostenuto che il marito fosse depresso per le difficoltà riscontrate nell’avere un bambino.
Dopo la morte di Mario sarebbe stato installato sul suo pc un programma per il controllo da remoto, un software che permette di controllare il computer senza averne accesso diretto, senza toccarlo. Chi lo ha installato e perché? #LeIene #INSIDE pic.twitter.com/dUMEkStYG0
— Le Iene (@redazioneiene) November 16, 2023
Le Iene e le Contestazioni alla Serie Netflix, ma soprattutto la risposta a Selvaggia Lucarelli
Come anticipato anche la trasmissione televisiva "Le Iene" si è occupato del caso di Mario Biondo ed ha sollevato obiezioni sulle ricostruzioni della serie Netflix. In un episodio trasmesso il 16 novembre 2023, la redazione affronta le accuse avanzate da Selvaggia Lucarelli.
La giornalista (chiamata ad intervenire nel documentario di Netflix, non si sa per quale motivo) ha accusato Le Iene di selezionare solo le notizie a supporto della loro tesi, creando il così detto “cherry picking” giornalistico.
Nel terzo e ultimo episodio, infatti, l'opinionista dichiara che il programma Mediaset “quando può ribaltare una verità si butta a pesce su questi casi, anche se sanno magari che ci sono pochi elementi che supportano quella tesi però ci costruiscono un’infinita di puntate“. Ed ancora: “Ho capito che era un continuo cherry picking, come si chiama nel gergo giornalistico: scegliere solo le notizie che supportano la tua tesi e tralasciare invece quelle che la indeboliscono“.
Visti tutti i documenti, nonché le motivazioni dell'archiviazione della morte di Mario Biondo prodotte dal Pm che asserisce: ci sono “numerosi segmenti probatori che depongono per la tesi omicidiaria sostenuta dagli opponenti”. Tuttavia, la “distanza di tempo dai fatti” (9 anni, l’archiviazione risale al 2022) “ha pregiudicato la possibilità di svolgere quelle indagini che avrebbero potuto consentire di individuare gli autori dell’ipotizzato omicidio”.
"Gli elementi che si traggono dal fascicolo del PM, ad avviso del giudice, smentiscono le tesi suicidaria e lasciano pensare che Mario Biondo fu ucciso da mano rimasta ignota e successivamente collocato in una posizione atta a simulare un suicidio." #LeIene #INSIDE pic.twitter.com/xuyvvG38Oz
— Le Iene (@redazioneiene) November 16, 2023
La domanda nasce più che spontanea: "Ma la cara giornalista Selvaggia Lucarelli, prima di accusare dei colleghi di cherry picking e di prendere parte alla docuserie di Netflix si era documentata sulla vicenda di Mario Biondo? Conosceva bene il caso?"
Lungi da me scagliarsi o meno a favore di un programma televisivo, ma esistono degli atti e delle dichiarazioni scritte che a quanto pare, l'opinionista non ha per nulla preso in considerazione.
Le Iene Rispondono alle Accuse di Cherry Picking di Selvaggia Lucarelli sulla Morte di Mario Biondo
Davide Parenti, ideatore e autore de Le Iene, risponde alle accuse di Selvaggia Lucarelli riguardo alla loro copertura sulla morte di Mario Biondo. Le Iene affrontano le critiche e svelano la loro prospettiva sulla vicenda, contestando le inesattezze presenti nella serie Netflix prodotta dall'ex agente della moglie di Biondo.
Le Inesattezze nella Serie Netflix
Davide Parenti esprime dubbi sulla versione spagnola della serie Netflix, sostenendo che contiene "diverse inesattezze". La produzione della docuserie da parte dell'ex agente della vedova di Mario Biondo solleva interrogativi sulla sua influenza nella narrazione degli eventi.
Ambiguità sulla Morte di Mario Biondo
Parenti, in un'intervista con TvBlog, parla dell'"ambigua morte" di Biondo e spiega perché Le Iene hanno deciso di riprendere la storia. Sottolinea che la serie Netflix ha preso di mira il loro lavoro, con Selvaggia Lucarelli che li ha accusati di cherry picking, ovvero di selezionare solo ciò che supporta una tesi. Parenti considera questa accusa infamante e ritiene che meritasse una risposta.
La Motivazione di Le Iene nell'Approfondire la Storia
La decisione di Le Iene di tornare a occuparsi della vicenda di Mario Biondo è motivata dalla necessità di rispondere alle accuse avanzate dalla docuserie Netflix. Parenti respinge l'idea di un approccio tendenzioso nel loro lavoro giornalistico e sottolinea l'importanza di presentare una versione accurata e bilanciata degli eventi.
La risposta de Le Iene andata in onda ieri sera mira a ristabilire la chiarezza e a presentare una prospettiva equilibrata sulla tragica vicenda.
Una tragica vicenda che attende una risposta, un giovane che meriterebbe un pò più di rispetto così come lo meriterebbe un certo modo di fare giornalismo. Dovremmo essere grati a chi ancora lo svolge in tal modo e non dietro uno schermo.