Sara Piffer, il papà Lorenzo: «Ho perdonato l'uomo che l'ha uccisa»
Il dolore di una famiglia: «Mio figlio non dorme, vede ancora la sorella sull'asfalto»
Il dolore per la perdita di Sara Piffer, 19 anni, è immenso, ma Lorenzo, il padre della ragazza, ha trovato la forza di perdonare l’uomo che l’ha uccisa. «È stato grazie a mio figlio Christian, presente al momento dell’incidente», ha raccontato Lorenzo al Corriere della Sera.
Christian, con le lacrime agli occhi, ha abbracciato il padre e detto: «Papà, ti prego, perdonalo, perché penso soffra anche lui in questo momento». Queste parole, cariche di pietà e comprensione, hanno toccato Lorenzo, che ha deciso di non cercare vendetta: «Ho detto ai vigili che non vogliamo sommare disgrazia su disgrazia. Dateci Sara e basta».
Il dolore di Christian e il vuoto lasciato da Sara
Christian, 17 anni, era uscito in bicicletta con la sorella Sara quella mattina del 24 gennaio. Come sempre, prima di partire, la ragazza aveva rassicurato il padre: «Noi stiamo sempre attenti, papà. Dobbiamo solo sperare che lo siano anche gli altri».
Quell’attenzione, però, non è bastata. L’incidente ha lasciato Christian illeso fisicamente, ma profondamente segnato. «Non riesce più a dormire», racconta il padre, «ogni volta che chiude gli occhi rivede Sara a terra». Ora, il ragazzo non sa se riuscirà mai più a salire su una bicicletta.
Un appello per la sicurezza sulle strade
Lorenzo Piffer descrive la situazione delle strade come un «Far West». Chiede maggiore responsabilità e attenzione per evitare tragedie simili: «Non si può rischiare la vita propria e degli altri per guadagnare un minuto».
Lorenzo ha scelto di non assicurare i figli contro la morte, un gesto consapevole: «Non voglio soldi se muore un figlio, perché non ha prezzo. Che valore puoi dare a una vita?».
La dinamica dell’incidente
La tragedia è avvenuta in via Cesare Battisti, durante una salita verso Fai della Paganella. Una Volkswagen guidata da un 70enne ha tentato un sorpasso azzardato, sfiorando Christian e colpendo in pieno Sara, sbalzandola sull’asfalto.
Nonostante l’intervento tempestivo dei soccorsi, per Sara non c’è stato nulla da fare. La polizia locale sta ricostruendo la dinamica: il conducente, risultato negativo all’alcoltest, ha ammesso di aver visto i ciclisti ma di aver calcolato male lo spazio.
Un dolore che diventa speranza
La tragedia di Sara Piffer lascia una ferita indelebile, ma anche un messaggio per il futuro: maggiore sicurezza sulle strade e rispetto per la vita. Lorenzo conclude: «Questa sofferenza non deve essere vana».