Oreshnik, il nuovo missile di Putin «può colpire qualsiasi bersaglio»
Ecco quali sono gli obiettivi a rischio in Italia e perché
Il presidente russo Vladimir Putin ha annunciato la produzione in massa del nuovo missile ipersonico Oreshnik, in grado, secondo le dichiarazioni ufficiali, di colpire obiettivi in tutta Europa con estrema precisione ed eludendo i sistemi di difesa aerea esistenti. Questo annuncio si inserisce in un contesto di crescente tensione tra Russia e Occidente, aggravato dal conflitto in Ucraina e dalle forniture di armi occidentali a Kiev.
Caratteristiche del missile Oreshnik
- Velocità ipersonica: supera di dieci volte la velocità del suono, rendendo difficile l’intercettazione da parte delle difese aeree convenzionali.
- Versatilità: può colpire sia obiettivi specifici che aree protette, garantendo un’elevata efficienza distruttiva.
- Scopo strategico: secondo Mosca, l’Oreshnik rappresenta una garanzia per l’integrità territoriale russa e un contrappeso alle capacità statunitensi.
Minacce per l’Italia: quali sono gli obiettivi a rischio?
L’Italia, come membro della NATO e ospite di diverse basi militari cruciali, potrebbe teoricamente essere un bersaglio in uno scenario di escalation militare con la Russia. I principali siti strategici includono:
- Napoli (Lago Patria): sede del Joint Force Command Naples (JFC Naples), una delle basi operative principali dell’Alleanza Atlantica.
- Sigonella (Sicilia): snodo chiave per le operazioni aeree NATO e centro logistico per il Mediterraneo.
- Aviano (Friuli Venezia Giulia) e Ghedi (Lombardia): basi aeree che ospitano armamenti nucleari tattici.
- Camp Darby (Pisa): uno dei maggiori depositi di munizioni e bombe degli Stati Uniti in Europa.
- Poggio Renatico (Ferrara): sede del Deployable Air Command and Control Centre (DACCC), cruciale per il coordinamento delle operazioni NATO.
- Taranto, La Spezia e Gaeta: basi navali strategiche per le operazioni NATO nel Mediterraneo.
Oltre alle infrastrutture militari, potrebbero essere considerati obiettivi strategici anche snodi energetici, porti, e centri logistici cruciali per il sostegno delle operazioni NATO.
Reazioni italiane e internazionali
Il ministro della Difesa italiano, Guido Crosetto, ha minimizzato l’ipotesi di un’escalation diretta contro l’Italia, sottolineando che Putin non ha interesse ad estendere il conflitto ad altre nazioni. Tuttavia, ha evidenziato come la presenza di basi NATO in Italia rappresenti un elemento sensibile nel contesto di un potenziale confronto diretto con la Russia.
La Cina e gli appelli alla moderazione
Pechino ha invitato tutte le parti coinvolte a mostrare moderazione e a lavorare verso una de-escalation. La posizione cinese suggerisce preoccupazione per il rischio di un allargamento del conflitto e la destabilizzazione dell’Europa.
Sebbene le minacce di Putin possano essere viste come un tentativo di pressione psicologica e politica, le capacità dichiarate del missile Oreshnik e la tensione geopolitica crescente non consentono di sottovalutare i rischi. L’Italia, con le sue basi NATO e la posizione strategica nel Mediterraneo, rimane un elemento chiave nella sicurezza europea e un potenziale obiettivo in uno scenario di escalation.