Domani, domenica 11 giugno, alle ore 15 si terranno i funerali di Giulia Tramontano, una donna incinta al settimo mese di gravidanza del bambino a cui aveva dato il nome di Thiago. Giulia è stata uccisa dal suo compagno Alessandro Impagnatiello con 37 coltellate, come confermato dalle prime informazioni emerse dall'autopsia condotta tra giovedì e venerdì.

La famiglia Tramontano, che da anni viveva in Lombardia ma è originaria di Sant'Antimo, un centro popoloso nel quadrante a Nord di Napoli, ha annunciato ieri sera che le esequie si svolgeranno nella parrocchia di Santa Lucia. La famiglia ha precisato che la cerimonia sarà "strettamente privata" e ha chiesto di rispettare tale volontà come dimostrazione di vicinanza e affetto da parte dell'intera comunità, che ha già manifestato il proprio cordoglio.

Il funerale di Giulia Tramontano si svolgerà in forma privata per evitare l'esposizione della famiglia ai media nel momento di massimo dolore. La vicenda di Giulia ha suscitato grande interesse mediatico a causa della ferocia del delitto. Ma anche della diffusione dei messaggi WhatsApp della coppia, della storia dietro l'omicidio volontario, ovvero la doppia vita del compagno. E soprattutto del fatto che Giulia fosse incinta. I talk show televisivi dedicano ore e ore di dirette a questo delitto.

La comunità di Sant'Antimo, già colpita dall'omicidio dei due cognati uccisi dal suocero, vive da giorni nella tensione e nel dolore. L'evento ha portato la cittadina napoletana sotto i riflettori della cronaca nera. Due giorni fa si è tenuta una fiaccolata molto partecipata per ricordare Giulia e il piccolo Thiago, a cui hanno preso parte quasi 20.000 persone. Ora molte persone stanno chiedendo al sindaco Massimo Buonanno di individuare uno spazio per un murale. Un modo per commemorare la vita di questa giovane donna e del figlio che portava in grembo, diventati l'ennesima vittima di un femminicidio in Italia.

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