GIULIA TRAMONTANO. Thiago, il bambino mai nato, avrebbe dovuto venire alla luce proprio in questi giorni, ma il destino ha preso una piega tragica. Il 27 maggio scorso, Alessandro Impagnatiello, il compagno di Giulia Tramontano, è stato arrestato con l'accusa di omicidio pluriaggravato, poiché avrebbe ucciso la donna incinta. Da allora, l'uomo è in carcere a San Vittore in attesa del processo.

La relazione finale degli investigatori è attesa in questi giorni e sarà confrontata con le prove raccolte in due mesi di indagini. Si teme che potrebbero emergere dettagli che aggravino la situazione di Impagnatiello, in particolare riguardo alla premeditazione del crimine. Secondo gli inquirenti, l'uomo avrebbe agito in modo autonomo senza ricevere l'aiuto di nessun complice.

L'omicidio di Giulia Tramontano e del feto, Thiago

Un gesto brutale e inumano. Dopo aver ucciso la giovane donna, Impagnatiello ha tentato di bruciarne il corpo per nascondere le prove del delitto e ha poi abbandonato il cadavere tra le sterpaglie a una distanza considerevole dalla sua abitazione.

La procura di Milano esclude l'ipotesi del topicida, non trovando tracce del veleno nel corpo di Giulia. Resta però valida la pista dell'omicidio premeditato e della crudeltà. Si sospetta che la 27enne sia morta subito dopo essere stata colpita alla gola con il coltello, lasciando poco spazio per la speranza di sopravvivenza.

La comunità è scossa da questa vicenda tragica, mentre il caso di Giulia Tramontano e Thiago continua a tenere banco nella cronaca. L'attesa per la conclusione delle indagini e l'avvio del processo è palpabile, mentre tutti sperano che la giustizia possa fare luce su questa vicenda terribile.

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