Tragico schianto auto-moto sulla statale: muore sul colpo a 26 anni. Grave l'amico che era con lui
CASORIA. Ancora un asfalto di sangue e lacrime. Un terribile incidente avvenuto stanotte lungo la Statale Sannitica ha spezzato per sempre la vita di un giovane 26enne.
L'incidente a Casoria
Secondo quanto si apprende a scontrarsi una lancia Y condotta da un 32enne di Casoria con a bordo anche una 22enne e uno scooter Honda SH guidato, invece, da un 26enne di Casoria con passeggero un 24enne.
I soccorsi
Nonostante l'intervento alquanto repentino dei soccorsi del 118, il giovane centauro è morto sul colpo, mentre l’amico è stato portato all’ospedale Cardarelli in codice rosso.
Per auto concerne, invece, le due persone che erano nell’autovettura sono state portate all’ospedale San Giovanni di Dio di Frattamaggiore e sono già state dimesse. Resta da chiarire la dinamica dell'incidente.
Da Casoria a Sant'Antonio Abate - Il dramma del piccolo Giovanni
Morire a 8 anni, andarsene così all'improvviso senza una ragione, senza un motivo. Il sorriso vivace e furbetto del piccolo Giovanni si è spento così, mentre giocava insieme ai suoi amichetti. Il bambino stava facendo attività motoria, nell'ambito del Progetto sport di classe del Coni, portato avanti dall'istituto De Curtis.
"Non mi sento bene"
Poi l'epilogo assurdo, impensabile per un bambino che per ben quattro volte a settimana svolgeva attività sportiva presso la scuola calcio della città di Sant'Antonio Abate .
Come si fa ad accettare una cosa simile? Come si fa a dire ad una mamma di un figlio sano che nel pomeriggio il suo bambino si è sentito male ed è morto?
La scuola, lo sport... Mandiamo i nostri bambini a studiare certo ma prima ancora a "socializzare", ad imparare a stare con gli altri, a vivere la loro vita e poi questa vita non c'è più... Era qui Giovanni un attimo prima, la mattina stessa quando la madre o il padre l'hanno compagnato a scuola, come ogni giorno... E Poi? Poi se lo ritrovano morto su una barella del Pronto Soccorso senza un motivo. E' qualcosa di immaginabile, nemmeno il termine 'strazio' potrebbe mai davvero descrivere ciò che si può provare, ciò che provano i genitori, la famiglia di Giovanni.... Gli amichetti. E già gli amichetti... Che se lo sono visto lì accasciato a terra, chiudere gli occhi e non riaprirli più. Non si può comprendere nemmeno lontanamente.
Come non riesce a spiegarlo nemmeno il primo cittadino di Sant'Antonio Abate, Ilaria Abagnale, mamma di un compagno di classe del piccolo Giovanni. Frequentavano la terza classe della primaria presso la scuola "Antonio De Curtis".
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