CAGLIARI. In poche settimane la Sardegna da Covid Free — così proclamava con orgoglio il governatore Solinas — a regione che diffonde il contagio in mezza Italia e rischia, da indiscrezioni ministeriali, di essere isolata, secondo quanto riportato dal Corriere della Sera.
Il bollettino
Il bollettino dell’epidemia è chiaro. 37 contagi in un giorno, si è ritornati ai livelli di aprile e ai tempi del lockdown. Quando però era la Regione a chiedere l’alt agli imbarchi sui traghetti e in aereo. Mentre ora, soprattutto dal Lazio, si sollecitano misure che evitino l’esportazione dall’isola del Covid 19.
Con 37 casi la Sardegna, in rapporto alla popolazione, è la regione col più alto indice d’Italia e quella che più sta esportando il virus: «Il 30% dei nostri casi, età media fra i 18 e i 34 anni — dicono dalla Regione Lazio — è di persone arrivate dall’isola».
I focolai principali
Due i focolai principali: le discoteche in Costa Smeralda e il villaggio vacanze nell’isola di Santo Stefano, dove 467 fra turisti e personale sono in quarantena e ci rimarranno non si sa quanto ancora (Franco, milanese: «Siamo in una prigione dorata, mare bellissimo, mascherine ovunque, ma nessuno ci dice quando potremo andar via e c’è un po’ di nervosismo»).
Ma se almeno per i «prigionieri» del resort si ha una ragionevole probabilità che il contagio non esca dall’arcipelago della Maddalena, per i 70-100 giovanissimi che hanno veicolato il virus a Portorotondo e Porto Cervo — tutti amici romani — la situazione è ormai fuori controllo.
Fra chi è rimasto in Sardegna ieri almeno 6 i positivi, che si aggiungono a 15 individuati nei giorni scorsi. Gli altri hanno proseguito per discoteche e feste anche dopo il ritorno sulla Penisola: tre sono stati segnalati in Toscana (Ansedonia), altri in Emilia-Romagna.
Le criticità più preoccupanti a Roma e nel Lazio. Due ragazzi e una ragazza ricoverati allo Spallanzani, lei con una polmonite bilaterale e reduce da una festa al Circeo (altro possibile focolaio).
Altri giovani, sempre provenienti dalla Sardegna, hanno trascorso Ferragosto con centinaia di coetanei ad Anguillara Sabazia. «Chiunque abbia frequentato il locale Malaspina deve mettersi in isolamento» è l’appello dell’Asl 4 di Roma, le cui linee telefoniche sono state prese d’assalto da chi chiedeva di fare subito un tampone.
"Virus d'importazione"
«Nessun caso è nato in Sardegna, il virus è d’importazione». Le rassicurazioni delle autorità sanitarie sarde — con riferimento alle tre romane arrivate da Ibiza positive che si sono unite a un gruppo che vagava da una discoteca all’altra in Costa Smeralda — non sfiorano il centro del problema.
Cosa succederà quando a fine agosto migliaia di vacanzieri lasceranno l’isola? Cosa accadrà — per dirla come paventa l’assessore alla sanità della Regione Lazio — se su un traghetto (2.500 passeggeri) dovesse essere individuato un positivo?
Martedì è partito un piano di controlli negli aeroporti, soprattutto per passeggeri in arrivo da Spagna, Grecia e Paesi dell’Est. Non si sa quale tipo di interventi possano essere allestiti nei pochi giorni che mancano all’ultimo fine settimana di agosto. Quando dai porti, soprattutto Olbia, s’imbarcheranno centinaia di migliaia persone. (Corriere della Sera)
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