ROMA. L'indagato avvalso della facoltà di non rispondere durante l'interrogatorio nel carcere di Regina Coeli, dove trasferito sabato sera. Sempre oggi i pm di piazzale Clodio affideranno l'incarico al medico legale per le autopsie. La difesa: "Il profilo psichiatrico esaminato dalla procura". La sorella del killer: "Amo mio fratello, ma non potevo non denunciarlo"

Il gip ha convalidato il fermo di Giandavide De Pau, il 51enne romano accusato del triplice omicidio di Roma, riservadosi l'emissione di una misura cautelare da applicare. Durante l'interrogatorio,  svolto nel carcere di Regina Coeli dove l'indagato trasferito sabato sera al termine dell'interrogatorio in Questura, De Pau avvalso della facoltà di non rispondere. La procura ha trasmesso la richiesta al gip in cui si contesta il reato di omicidio plurimo aggravato. L'uomo si trova in regime di "grandissima sorveglianza", con la polizia penitenziaria che lo controlla 24 ore su 24.

Roma - Difesa: "È ancora confuso e non ricorda nulla"

"Il mio assistito non ha risposto dopo le 7 ore di interrogatorio in Questura non ha voleva aggiungere nulla. E' ancora molto confuso e non ricorda nulla. La Procura contesta dell'omicidio plurimo aggravato ma senza premeditazione perché è difficilmente contestabile". Lo ha affermato l'avvocato Alessandro De Federicis dopo l'interrogatorio di convalida. "In base a quanto so l'arma non è stata ancora trovata. Ho chiesto è di trovare una struttura adeguata alle sue condizioni, parliamo di una persona con disturbo della personalità borderline", ha aggiunto.

"Profilo psichiatrico andrà esaminato da procura"

"Il suo profilo psichiatrico - ha proseguito il legale - andrà esaminato anche dalla procura. De Pau era libero perché non aveva titoli per essere detenuto, e nessuno, neanche gli psichiatri che lo avevano visitato, si erano accorti della sua pericolosità'". Parlando con i cronisti, il penalista aveva poi aggiunto di avere incontrato ieri De Pau. "Non ha contezza e memoria di quello che è successo per come l'ho visto io, assente, mi sembra strano fosse in grado di organizzarsi una fuga. Dell'auto nel deposito giudiziario e del passaporto ho informazioni, so solo che il suo documento era scaduto da tempo".

Le autopsie

Nella giornata odierna, inoltre, i pm di piazzale Clodio affideranno l'incarico al medico legale per le autopsie, che verranno svolte all'istituto di medica legale del Gemelli.

Roma - La sorella di De Pau: "Non potevo non denunciarlo"

"Amo mio fratello, ma non potevo non denunciarlo. C'era di mezzo la morte di tre donne". Così, in una intervista alla Stampa, Francesca De Pau, sorella dell'uomo accusato di aver ucciso giovedì scorso tre prostitute a Roma. "Che potevo fare? Dovevo rimanere zitta? È giusto che mio fratello paghi per quello che ha fatto - spiega - Io e mia madre gli vogliamo bene, ma stiamo male anche per quello che è successo a quelle tre poverette".

"Quando prende la droga è capace di tutto"

Che l'assassino fosse lui "l'ho intuito subito appena ho visto la notizia in tv. So che mio fratello va a prostitute e poi quando prende la droga perde la testa. In quei momenti è capace di tutto. Prati inoltre è abbastanza vicino alla Balduina, dove abita. All'inizio non mi rispondeva. Poi alla fine siamo riusciti a parlarci al cellulare e diceva frasi sconnesse. Parlava di un coltello, di sangue, di prostitute. Ho capito che si stava riferendo all'omicidio di cui parlavano alla tv". I carabinieri li ha avvisati venerdì mattina. L'uomo è arrivato a casa sua "nella notte tra venerdì e sabato. Era in uno stato tremendo, sembrava sballato per la droga. Straparlava. Aveva un giubbotto blu chiaro con delle macchie che sembravano sangue. Giandavide è malato, ha bisogno di cure. In passato un po' non lo hanno curato bene, un po' lui ha rifiutato gli aiuti che gli venivano offerti. E poi di sicuro non gli ha fatto bene stare in carcere". (Skytg24)

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