Donald Trump

Donald Trump torna sul palco della CPAC (Conservative Political Action Conference) di Washington e lo fa con il solito tono battagliero, rivendicando il successo della sua nuova amministrazione e delineando le prossime mosse della sua presidenza. Il tycoon ha parlato di economia, sicurezza nazionale, politica estera e ha attaccato duramente il suo predecessore, Joe Biden, definendolo “il peggior presidente della storia”.

“Ci siamo ripresi l’America”

Nel suo intervento, Trump ha sottolineato il ritorno della sua agenda “America First”, affermando che il suo nuovo mandato alla Casa Bianca è iniziato con un forte sostegno popolare.

“Abbiamo vinto il voto popolare, la nostra vittoria è stata troppo grande per essere truccata”, ha dichiarato il presidente USA, aggiungendo che il Partito Repubblicano è diventato “la voce degli americani che lavorano”.

Trump ha anche difeso le sue prime decisioni presidenziali, dichiarando che negli ultimi mesi sono state avviate riforme significative per rafforzare la sicurezza nazionale e rilanciare l’economia.

Immigrazione e sicurezza: "Stiamo respingendo l’invasione"

Uno dei punti centrali del discorso è stato il tema dell’immigrazione illegale. Trump ha rivendicato le sue politiche di chiusura dei confini, accusando Kamala Harris, ex vicepresidente e figura chiave della politica migratoria dell’amministrazione Biden, di aver fallito completamente.

“Ora abbiamo il miglior confine che abbiamo mai avuto”, ha dichiarato, facendo riferimento alla drastica riduzione degli ingressi illegali dal Messico.

Guerra commerciale con la Cina: Trump rilancia i dazi

Trump ha ribadito la sua linea dura nei confronti della Cina, annunciando che gli Stati Uniti imporranno nuove tariffe per proteggere l’industria americana.

“Mi piace il presidente Xi e ho un grandissimo rispetto per il popolo cinese. Ma non possiamo più accettare trattamenti ingiusti”, ha dichiarato, confermando che l’imposizione di dazi porterà miliardi nelle casse dello Stato.

Trump ha inoltre criticato duramente le politiche ambientali dell’amministrazione Biden, rivendicando il suo ritiro dagli accordi di Parigi sul clima e la fine del Green New Deal, definendolo una “bufala”.

Ucraina: “Rivogliamo indietro i nostri soldi”

Sul fronte internazionale, Trump ha affrontato il tema della guerra in Ucraina, annunciando un cambio di rotta rispetto alla precedente amministrazione.

“Abbiamo dato 300 miliardi di dollari all’Ucraina, mentre l’Europa ne ha messi solo 100. Vogliamo indietro i nostri soldi”, ha dichiarato.

Il presidente ha rivelato di aver parlato sia con Putin che con Zelensky, sottolineando che il suo obiettivo è negoziare un accordo per risolvere il conflitto. Trump ha poi spiegato di essere vicino a un’intesa che garantisca agli Stati Uniti accesso a risorse strategiche come terre rare e petrolio in cambio degli aiuti economici.

“Voglio che l’America ottenga qualcosa per tutto quello che abbiamo investito”, ha ribadito.

Trump: "Sarò un pacificatore, non un conquistatore"

Nonostante la fermezza sulle politiche economiche e di sicurezza, Trump ha chiuso il suo intervento con un messaggio di pacificazione, dichiarando di non voler prolungare scenari di guerra.

“La mia speranza è che la mia più grande eredità sia quella di essere un pacificatore, non un conquistatore”, ha concluso, ricevendo applausi scroscianti dalla platea.

Conclusioni: un Trump sempre più aggressivo sulla scena internazionale

Con il suo discorso alla CPAC, Trump ha ribadito la sua intenzione di riformare Washington secondo la sua agenda sovranista, con una forte enfasi su dazi, sicurezza e politica estera aggressiva.

L’America First è tornata al centro della politica statunitense, ma resta da vedere come reagiranno gli alleati internazionali alle nuove direttive del presidente USA.

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