La scomparsa prematura di Stefania Bellotto, un'esistenza vissuta con tenacia Nell'oscurità della notte, poco dopo le 2, Stefania Bellotto, che da tempo era in attesa di un trapianto cuore-polmoni presso l'ospedale di Padova, ha perso la sua battaglia contro un'infezione. Aveva solamente 42 anni.

Il lutto si diffonde a Santa Bona, dove la sua famiglia era conosciuta, e oltre. La notizia della sua scomparsa si è rapidamente diffusa in tutta la città.

Stefania lavorava da molti anni presso "Savino del Bene", un'azienda specializzata in trasporti internazionali. Nel 2015 ha sposato Marco Renosto, uno dei più noti osti della città e co-proprietario della Vecia Hostaria ai Naneti, un punto di riferimento. Proveniva da una famiglia appassionata di basket, con suo padre Paolo tifoso storico della Benetton e ora di TvB, presenza costante al Palaverde da decenni.

Era una donna che irradiava un'energia e un entusiasmo rari. "Mai una lamentela", dicono coloro che le erano vicini, "amava la vita e sapeva quanto fosse preziosa, gustandone ogni istante fino in fondo". Amava il mare, l'amicizia, la compagnia e la buona cucina. La sua ultima gioia è stata la nascita della nipotina Ambra, lo scorso dicembre.

Tutto questo nonostante la sua vita non sia stata facile sin dal suo ingresso nel mondo, quando i medici intervennero immediatamente per sostenere la sua circolazione e respirazione con un provvidenziale intervento neonatale.

Ha studiato all'Istituto Turistico Mazzotti e da giovane ha anche praticato danza, per poi trovare impiego dopo il diploma. Nel 2015 ha sposato Marco dopo quasi tre anni di fidanzamento, con una festa indimenticabile. "Lei e Marco erano una coppia bellissima", dicono gli amici, sconvolti, "sempre insieme, loro e Zeudi, il bulldog francese". Negli ultimi tempi, la coppia viveva a Monigo; precedentemente, dopo il matrimonio, avevano abitato in via Bertolini.

Stefania avrebbe avuto bisogno di un trapianto combinato di cuore e polmoni, ma non ha avuto abbastanza tempo. Era in lista da anni, ma trovare un donatore adatto era un compito complicato. Le sue condizioni si erano aggravate, ma nemmeno questo aveva scalfito la sua forza interiore. Nelle ultime settimane, ha affrontato un altro ricovero, ma non ha voluto mancare alla cena per il 40º compleanno del marito da Cera. Poi, il quadro clinico si è deteriorato ulteriormente: mercoledì, Marco era stato a Padova e tornato a Treviso la sera. Nel cuore della notte, la situazione è precipitata, con il marito e i familiari accorsi al suo capezzale. Stefania era già spirata, poco dopo le 2.

Lascia suo padre Paolo, sua madre Maria, suo fratello Fabio, sua cognata Anna Francesca e sua nipote Ambra, i cognati Andrea e Federica, e numerosi amici. I funerali si terranno la prossima settimana, probabilmente lunedì, presso la chiesa di Santa Bona.

Giovedì 25 maggio, l'Hostaria ai Naneti ha abbassato le serrande in segno di lutto e successivamente è rimasta chiusa. Tuttavia, sabato non verrà annullato il festival delle bolle col fondo, la rassegna Colfondo Agricolo, organizzata dalle 16 alle 23 in piazza Indipendenza proprio dai Naneti e dal consorzio dei produttori. Marco ha voluto così, interpretando anche il desiderio di Stefania. La vita, gli amici, il piacere dell'amicizia. Sempre, fino all'ultimo.

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