COVID-19, IL BOLLETTINO ORDINARIO DELL'UNITA' DI CRISI DELLA REGIONE CAMPANIA. Questo il bollettino di oggi:
Positivi del giorno: 2.971
di cui:
Asintomatici: 2.870
Sintomatici: 101
Tamponi del giorno: 13.801
Totale positivi: 65.432
Totale tamponi: 1.010.052
Deceduti: 24
Totale deceduti: 724
Guariti: 998
Totale guariti: 13.989
Report posti letto su base regionale:
Posti letto di Terapia intensiva complessivi: 580
Posti letto di terapia intensiva attivabili: 243
-occupati: 227
Posti letto di degenza attivabili: 1.940
-occupati: 1.497
Campania chiusa, il sindaco di Napoli torna all’attacco: “Riaprire asili e scuole elementari. Con restrizioni possiamo evitare lockdown”
“Sono tra quelli che ritiene che sia incredibile che nella mia regione, unica in Europa, si sia chiusa la scuola quando nemmeno era ancora”. Così il sindaco di Napoli Luigi DE MAGISTRIS, intervenuto a “Un giorno da pecora” su Rai Radio 1.
DE MAGISTRIS ha spiegato di riferirsi “soprattutto all’asilo e alle elementari. Continuo a ritenere che debbano restare aperte, addirittura potendo utilizzare come spazi le scuole superiori chiuse dove si fa la didattica a distanza.
Il sindaco di Napoli
Potremmo quindi avere molti spazi in completa sicurezza e non metteremmo in difficoltà bambini piccoli, soprattutto più poveri, che la didattica a distanza non la stanno facendo. Chi sta pagando il prezzo più alto – ha concluso il sindaco di Napoli – sono i bambini, le persone fragili, le donne”.
“In questo momento sono favorevole a prendere una decisione, condivisa da tutti, che sia di una maggiore e forte restrizione, soprattutto sulle attività sociali perché è lì che si sta diffondendo il virus. Il lockdown di marzo-aprile, quando si è fermato tutto, possiamo ancora evitarlo, se però mettiamo subito in campo ulteriori restrizioni”.
“Con restrizioni si può evitare il lockdown”
La pensa così il sindaco di Napoli Luigi de Magistris, intervenuto a “Un giorno da pecora” su Rai Radio 1. “Credo – ha spiegato DE MAGISTRIS – che in questo momento ci sia troppa gente in giro. Su alcuni luoghi di lavoro, rispetto a marzo e aprile, sono stati fatti passi in avanti tra mascherine, distanziamento e precauzioni.
Non c’è la situazione per cui si deve chiudere tutto il mondo produttivo del nostro Paese. Penso più che altro alle relazioni sociali che vanno ridotte: un po’ di sacrifici a novembre, stando un po’ di più a casa, consentirebbe agli ospedali di alleggerire la pressione e, magari, di farci passare un Natale un po’ più sereno”. (Adnkronos)
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