Grazia Di Girolamo muore a 50 anni dopo l'operazione per dimagrire, in quattro a processo
Quattro medici sotto accusa per omicidio colposo dopo la morte di una donna seguita a un intervento di chirurgia mininvasiva al policlinico di Tor Vergata.

Una procedura chirurgica destinata a migliorare la qualità della vita di Grazia Di Girolamo si è trasformata in una tragedia. La donna di 50 anni è deceduta tre giorni dopo un intervento di chirurgia mininvasiva per la riduzione del peso, una morte che ora è al centro di un'indagine giudiziaria che vede coinvolti quattro medici del policlinico di Tor Vergata, accusati di omicidio colposo per presunti mancati controlli post-operatori.
La Tragedia del 2018 e le Complicazioni Post-Operatorie
La vicenda risale al 7 novembre 2018, quando Grazia, che lottava da tempo con problemi di obesità e complicazioni correlate, subì un'operazione di sleeve gastrectomy, che prevede l'asportazione di una parte dello stomaco. L'intervento, eseguito in laparoscopia, si concluse senza apparenti complicazioni immediate.
Il procedimento legale ha subito notevoli ritardi, principalmente a causa dell'emergenza Covid, che ha impedito ai consulenti del pm Vincenzo Barba di procedere con celerità. Tuttavia, la prescrizione del caso è prevista solo per il 2028, lasciando aperta la possibilità di un processo nei confronti dei medici coinvolti: Paolo Gentileschi, Tommaso Galli, Federico Claro e Sara Verrengia.
Le Accuse e le Conseguenze
Secondo l'accusa, i medici non avrebbero eseguito i controlli necessari nei giorni successivi all'intervento. Grazia Di Girolamo non ricevette visite mediche fino al suo decesso il 10 novembre, a causa di una emorragia non rilevata e non trattata in tempo. Questa mancanza di attenzione post-operatoria è al centro delle accuse mosse dai familiari della donna, che si sono costituiti parte civile tramite l'avvocato Massimiliano Loi.
La Risposta del Policlinico e le Implicazioni
Il policlinico di Tor Vergata e i medici coinvolti si trovano ora di fronte alla sfida di rispondere alle gravi accuse, in un caso che ha attirato l'attenzione sulla sicurezza delle procedure chirurgiche e sulla necessità di un attento monitoraggio post-operatorio. Le implicazioni di questo caso estendono il dibattito sulla responsabilità medica e sulle aspettative dei pazienti in situazioni mediche complesse.
La morte di Grazia Di Girolamo solleva questioni critiche riguardo alla cura e attenzione necessarie nel post-intervento chirurgico, specialmente in casi di chirurgia mininvasiva ad alto rischio come la sleeve gastrectomy. Mentre il caso procede attraverso le fasi giudiziarie, resta la speranza che tale tragedia possa portare a miglioramenti nei protocolli di cura post-operatoria per prevenire futuri incidenti simili.