Molte cose cambieranno nel 2023 per l’Assegno Unico e Universale. La prima riguarda la modalità di erogazione del bonus. I soldi arriveranno infatti in automatico per chi ha già percepito il sostegno nel 2022. La seconda invece i limiti degli importi e l’Isee. In base all’inflazione rivelata dall’Istat, ci sarà un leggero aumento.
In pratica l’Inps conoscendo la situazione economica di chi ha già beneficiato del bonus quest’anno, non ci sarà bisogno di presentare una nuova domanda e
l’erogazione avverrà in modo automatico.
E se nei prossimi mesi dovessero esserci delle novità che modificano la situazione reddituale della famiglia?
Sarà cura dei beneficiari dover informare dei cambiamenti. Ad esempio la nascita di un altro bambino o il compimento dei 22 anni di età di uno di loro.
Assegno Unico, perché ci sarà l’aumento
Per quanto riguarda i cambiamenti di importi, dal 2023 partirà il primo riallineamento tra limiti e importi dell’Assegno Unico sulla base della
variazione del costo della vita. Secondo le rilevazioni dell’Istat a giugno l’inflazione è arrivata all’8% ed è destina a salire.
Come prevede la legge, la conseguenza è che verranno rivisti al rialzo gli importi dell’assegno così come i limiti della dell’Indicatore della Situazione Economica Equivalente. Oggi per ottenere l’importo pieno,
175 euro a figlio, è necessario avere un Isee non oltre i 15mila euro. Il limite minimo potrebbe salire a 16.200. Ci sarà quindi l’effetto a cascata con tutti i beneficiari che otterranno di più.
Quanto si prenderà di più
La soglia maggiore, ora fissata a 40mila euro (che consente di ottenere la misura minima, 50 euro al mese), potrebbe passare a 43.200. L’assegno invece salirebbe a 54 euro.
In attesa delle ufficialità, per conoscere bene quali sono gli importi spettanti in base alla propria situazione, l’Inps mette a disposizione gratuitamente il calcolatore automatico.
Seguici sul nostro canale Youtube
41esimoparallelo
Segui il nostro canale Google News
41esimoparallelo
Attiva le notifiche su
41esimoparallelo.it