De Luca sei il colpevole. Docenti e genitori contro De Luca: "In dad da un anno, la scuola è morta"
C'è anche un lanciafiamme alla manifestazione di genitori e docenti No dad, o almeno qualcosa che gli assomiglia. Ci sono le candele bianche per ricordare un anno di didattica a distanza. Dodici mesi fa a scuola campana entrava in un cono d'ombra dalla quale non sarebbe mai più uscita.
La vicenda
In decine si sono riuniti a Napoli, in Largo Berlinguer, per protestare contro De Luca, contro l'assessore Fortini e contro la scelta della Regione di chiudere nuovamente gli istituti scolastici. "Nel resto d'Italia i ragazzi sono stati in aula anche nei momenti peggiori della pandemia" spiegano di manifestanti che sottolineano il contrasto con le scelte fatta in Campania, dove la scuola è stata chiusa per la maggior parte del tempo.Virus in Campania sono tante le ambulanze in coda negli ospedali dedicati. Lunghe code di ambulanze in fila all’ospedale covid di Scafati e oggi sono perfino arrivati i carabinieri per un controllo.
Ospedali - I militari del reparto
I militari del Reparto Territoriale di Nocera Inferiore – come riportato da alcuni quotidiani e confermato da fonti investigative
Al loro arrivo hanno trovato quattro mezzi di soccorso che attendevano con pazienti all’interno. Un equipaggio stava aspettando che si liberasse un posto da circa 24 ore. Gli uomini dell’Arma, guidati dal tenente colonnello Rosario Di Gangi, hanno appurato che l’ospedale non riceveva per saturazione.
Gli accertamenti
In queste ore sono in corso ulteriori accertamenti per verificare come vengono assegnati gli interventi e se il tutto stia funzionando in maniera corretta.
Gli ultimi giorni
A Scafati negli ultimi giorni si sta vivendo una situazione definita insostenibile dagli stessi operatori sanitari. L’ospedale e’ saturo soprattutto a causa del grave aumento di contagi che ha interessato il territorio dell’Agro Nocerino Sarnese. Soltanto a Scafati i cittadini attualmente positivi sono 1336, una percentuale altissima che sta mandando in tilt la rete ospedaliera.
(Cronachedellacampania)
Intanto a Napoli come si sa la situazione è critica
Napoli - Continua l'
emergenza covid in Campania, alle porte l'istituzione di una
nuova zona rossa per la regione.
La scelta di tale restrizione non è ovviamente presa a cuor leggere ma anzi, si riconoscono perfettamente
le difficolta che essa comporta.
Ma il vertiginoso aumento di contagi e di ricoveri ha obbligato le istituzioni a prendere tale decisione.
"La situazione a Napoli è delicata e importante, la zona rossa è una decisione che andava presa".
interviene così
Lucia Francesca Menna, assessore del Comune di Napoli con delega alla Salute.
"Ogni 15 giorni pubblichiamo sul sito del Comune di Napoli l'aggiornamento dell'andamento epidemiologico in città e nell'ultimo aggiornamento si può leggere che c'è un incremento del 49% dei contagi in tutte le fasce d'età, ma soprattutto nella fascia che va dai 30 ai 75 anni" - Così spiega Menna.
"Inoltre, dagli ospedali ci riferiscono che purtroppo si è abbassata l'età delle persone che vengono ricoverate con polmoniti importanti, sono aumentati i 40enni e i 50enni".
Il pericolo quindi è concreto e
l'epidemia è tutt'altro che ferma.
A Napoli gli ospedali collassano: "giusta la zona rossa"
Non nasconde la preoccupazione per la salute dei cittadini napoletani.
Così continua:
"Mi riferiscono dagli ospedali che iniziano ad avere delle difficoltà a ricoverare tutti, perché il numero è in aumento, e quindi stanno ricominciando a fare rete con gli altri ospedali della regione.
"Purtroppo la zona rossa andava fatta".
Le restrizioni proprie della zona rossa però, secondo Menna,
"dovrebbero andare di pari passo con l'incremento delle vaccinazioni"
"questa è una buona strategia per dare una botta alla diffusione del virus."
"Purtroppo le vaccinazioni, tra problematiche all'interno delle dinamiche commerciali che determinano delle riduzioni nella fornitura e la complessità di vaccinare la popolazione, dovrebbero andare in maniera più spedita." prosegue
Ci sono poi, oltre alle fasce d'età, delle categorie molto esposte che diventano aspetti critici della diffusione del virus, come le forze dell'ordine, chi lavora in campo sociale, gli assistenti sociali, le persone che vanno nelle unità di strada", conclude.
(Napolitoday)
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