ASSEGNO UNICO. L’inflazione degli ultimi mesi ha avuto come naturale conseguenza l’aumento di alcune prestazioni come pensioni e stipendi per il 2023. A queste, si aggiungono anche più soldi sull’assegno unico legati allo stesso motivo. VEDIAMO INSIEME COME AVERE GLI AUMENTI.

Più soldi sull’assegno unico: rivalutazione

Prima di entrare nel dettaglio degli aumenti sull’importo del sussidio per famiglie, potrebbe essere utile capire innanzitutto perché sono previsti più soldi sull’assegno unico dal 2023. Come saprai, la forte inflazione degli ultimi 12 mesi ha messo a dura prova la nostra popolazione. I prezzi di gas, benzina ed energia hanno raggiunto vette inimmaginabili e per questo è necessario trovare una soluzione e andare incontro a chi non riesce neanche ad arrivare a fine mese.
Con il Decreto Aiuti bis, in particolare, sono state introdotte una serie di misure che hanno lo scopo di alleviare i cittadini dal peso del caro vita. Tra queste, c’è per esempio l’aumento delle pensioni previsto per il 2023.
Ricordiamo che, al momento, il tasso di inflazione (a cui ci si riferisce per l’incremento delle prestazioni) è pari all’8%. Perciò, è su questa percentuale che bisogna calcolare l’aumento dei vari importi. Nello specifico, la percentuale appena menzionata verrà applicata non solo sulle pensioni e altri trattamenti assistenziali per famiglie in difficoltà, ma anche sull’assegno unico nel 2023.
Questo riadattamento degli importi sia dell’assegno unico sia delle altre prestazioni prende il nome di rivalutazione. Infatti, la rivalutazione è un meccanismo che viene introdotto nel nostro Paese quando si verifica un aumento significativo del costo della vita. Per esempio, consideriamo la situazione attuale: in seguito al conflitto tra Russia e Ucraina, abbiamo assistito all’aumento del gas.
Se il costo del gas continuerà a salire ulteriormente, si registreranno degli incrementi anche sulle bollette e in generale sui consumi di energia. Quindi, per ovviare a questa spiacevole condizione, l’Italia decide diriadattare alcune prestazioni ai nuovi costi, per esempio le pensioni e l’assegno unico, effettuando così la rivalutazione.

Più soldi sull’assegno unico: come averli

L’aumento dell’assegno unico è stato confermato nella relazione tecnica allegata al Decreto Aiuti bis. Ricordiamo che in questa occasione è stato anche annunciato il taglio delle risorse dell’assegno unico per il 2022 per via della quantità di domande inoltrate, risultate in numero inferiore rispetto a quelle previste. Tuttavia, sempre nella stessa relazione viene anche ribadito che per il 2023 le risorse resteranno invariate, in quanto si prevede un aumento degli importi. Ma in che misura aumentano gli importi del sussidio?
In teoria, se l‘inflazione verrà confermata all’8%, l’importo base massimo dell’assegno unico passerà da 175 euro a 190 euro al mese per ogni figlio. Come conseguenza necessaria, oltre agli importi sarà anche elevato il limite di reddito, che andrebbe a influire sugli importi spettanti in base alla fascia ISEE. A tal proposito, la fascia ISEE più bassa dovrebbe passare da 15mila euro a poco più di 16mila euro, mentre quella più alta dovrebbe passare da 40mila euro a circa 43mila euro annui. A questo punto ti starai chiedendo: come fare per ricevere più soldi sull’assegno unico? La buona notizia è che non si deve fare nulla. Infatti, gli importi aumenteranno automaticamente nel 2023 e non ci sarà bisogno di fare alcuna operazione. Tuttavia, in caso ci siano cambiamenti in merito all’ISEE, che vanno a favore del beneficiario, allora conviene attivarsi il prima possibile.

Più soldi sull’assegno unico: nuovo ISEE

Come dicevamo, per ottenere più soldi sull’assegno unico nel 2023, a causa dell’inflazione di questi mesi, non bisogna fare assolutamente nulla. Tuttavia, vi sono alcuni casi in cui l’unico modo per avere un importo più alto è muovendosi il prima possibile. Si tratta in particolare del caso in cui, dal momento della presentazione dell’ISEE, la situazione reddituale sia peggiorata, e perciò si avrebbe diritto a una somma maggiore rispetto a quella che si percepisce al momento. Ricordiamo, infatti, che la dichiarazione dei redditi e dei patrimoni percepiti presente nell’ISEE fa riferimento ai due anni precedentirispetto alla compilazione della DSU (Dichiarazione sostitutiva Unica). Quindi, nel caso dell’assegno unico (introdotto solo nel 2022), la situazione reddituale di riferimento per calcolare l’importo del sussidio è quella del 2020. Per questo motivo, se nell’ultimo anno la tua situazione economica è nettamente peggiorata (almeno del 20%) rispetto a due anni fa, il consiglio è di richiedere un Isee corrente.
L’Isee corrente, infatti, ha tempi di elaborazione diversi dall’ISEE ordinario e tiene conto dei redditi e dei patrimoni riferiti all’ultimo anno. Di conseguenza, richiedendo l’Isee corrente avresti accesso non solo a un assegno unico più alto, ma anche ad altri bonus e incentivi per famiglie in difficoltà economica. Ma attenzione: è bene specificare che per fare l’ISEE corrente è necessario aver già presentato l’ISEE ordinario in precedenza. Solo in questo modo, l’INPS potrà verificare che ci sia stato un peggioramento effettivo nella situazione reddituale.

Più soldi sull’assegno unico dal 2023 e niente domanda: in quali casi?

La rivalutazione assegno unico nel 2023 non è l’unica novità relativa al sussidio per famiglie con figli a carico. Infatti, ricordiamo che dal prossimo anno non sarà più necessario presentare la domanda di rinnovo per l’assegno unico. Ricordiamo, però, che questo vale solo per i nuclei familiari che non subiranno cambiamenti rispetto al 2022 né dal punto di vista reddituale né da quello familiare. Quindi, si dovrà procedere alla richiesta di rinnovo solo in caso dicambiamento dell’ISEE, di nuove nascite o aggiunte (per esempio le adozioni) o in caso di maggiore età di uno dei figli beneficiari. (TheWam) Seguici sul nostro canale Youtube 41esimoparallelo Segui il nostro canale Google News 41esimoparallelo Attiva le notifiche su 41esimoparallelo.it
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