REDDITO EMERGENZA. INPS ha fretta di smaltire gli arretrati, anche perché se ne sono accumulati parecchi e la fine dell'anno è sempre un periodo delicato.
Ci saranno infatti da predisporre i nuovi bonus del 2022 ed anche tante novità in termini di pensioni e altre misure, sempre in capo ad INPS.
L’INPS deve pagare l’ultima rata del reddito di emergenza
L’accredito potrebbe avvenire già nell’ultima settimana di ottobre o essere posticipato nella prima metà di novembre.
Una risposta definitiva arriverà con le lavorazioni del sussidio. Il momento che precede la comunicazione delle date di pagamento.
La quarta rata del Rem è riferita al mese di settembre. Il Decreto Sostegni Bis aveva stabilito quattro trance del sussidio. L’importo varia da 400 a 840 euro. Un contributo più ricco spetta a famiglie più numerose.
Reddito di emergenza da restituire – Le incompatibilità
Il Rem è incompatibile con:
il reddito di cittadinanza
i bonus stagionali (da 1600 e da 2400 euro)
i trattamenti pensionistici (a eccezione dell’assegno ordinario di invalidità)
un reddito familiare, calcolato ad aprile 2021, superiore alla quota di Rem prevista
Se i beneficiari hanno violato queste incompatibilità, nei prossimi mesi potrebbero essere obbligati a restituire le somme indebitamente percepite. In alcuni casi l’INPS potrebbe congelare o revocare le rate del sussidio.
Reddito di emergenza – Come calcolare l’importo
Per calcolare l’importo delle rate del Rem, va moltiplicato il numero “400” per il parametro della scala di equivalenza associato alla famiglia. Chi fa la domanda ha valore “1”, ogni maggiorenne ha valore “0,4” e ogni minorenne “0,2”.
In una famiglia con due genitori e tre figli minori, si userà questa formula per calcolare l’importo del sussidio:
400 euro x 2 (1, chi fa domanda + 0,4, l’altro genitore + 0,6, i tre figli minori) = 800 euro
Reddito di emergenza: a chi spetta? – I requisiti
Il Rem spetta alle famiglie che rispettano questi requisiti:
reddito familiare nel mese di aprile 2021 inferiore ad una soglia pari all’ammontare di cui all’articolo 82, comma 5, del decreto-legge n. 34 del 2020 (reddito inferiore a una soglia pari all’ammontare del Rem);
residenza in Italia;
patrimonio mobiliare inferiore a 10.000 euro riferito all’anno precedente. Questa soglia è aumentata di ulteriori 5.000 euro persona nel nucleo familiare, fino a un massimo comunque di 20.000 euro;
ISEE non superiore a 15.000 euro. (TheWam)
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