Catello Maresca non bada a nulla e non usa mezzi termini, proclamandosi eroe: «
Oggi fare il sindaco di città come Napoli e Roma forse è addirittura un atto di eroismo».
Così il candidato sindaco di Napoli del centrodestra, Catello Maresca intervenuto a
"Omnibus" su La7. Parlando della situazione finanziaria del Comune di Napoli e delle preoccupazioni espresse al riguardo dal candidato di centrosinistra e M5S Gaetano Manfredi, MARESCA ha sottolineato la necessità di "fare chiarezza, perché credo che la politica debba partire dalla verità".
Ancora aggiunge Maresca
«E' accertato un buco finanziario di quasi 3 miliardi di euro, alcuni che analizzano anche più attentamente i conti parlano addirittura di 5 miliardi.
Qualcosa che farebbe tremare i polsi a chiunque, nessuno ci sta a fare il sindaco in queste condizioni. E' chiaro quindi che c'è bisogno di un piano serio che preveda il coinvolgimento della Regione e anche del Governo. Che intervenga su un ripianamento dei debiti pregressi. A noi preoccupa soprattutto rimettere in moto la macchina amministrativa».
E infine conclude
«Io ho messo la mia vita a disposizione della città, penso che un magistrato sia un uomo e un cittadino come gli altri e che possa mettere la propria vita al servizio della propria città
Io sono conosciuto e ho svolto la mia attività professionale contro il clan dei Casalesi. Che come è noto è stanziato nella provincia di Caserta e diffuso in tutta Italia. Seguendo questo ragionamento, non mi sarei potuto candidare in nessuna parte di questo Paese.
Non ho fatto indagini contro pubblici amministratori di Napoli né ho svolto la mia attività su Napoli - ha proseguito - , se non quella civica e sociale profonda. Ho messo la mia vita a disposizione della città, se domani dovessi tornare a fare i magistrato dovrei farlo lontanissimo dai miei affetti e dai miei quattro figli, quindi è un discorso che non mi appassiona».
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