larimar annaloro
Larimar Annaloro

Emergono nuovi dettagli sulla vicenda di Larimar Annaloro, la 15enne trovata morta una settimana fa a Piazza Armerina (Enna). Un video registrato dai compagni di classe mostra una lite accesa tra la giovane e una coetanea, a quanto pare a causa di un flirt con un ragazzo conteso. L’episodio, come raccontato dalla madre e dalla sorella di Larimar, avrebbe segnato profondamente la giovane. I due adolescenti coinvolti avrebbero chiesto di lasciare la scuola in anticipo per un malore subito dopo il diverbio, ma poche ore dopo, Larimar è stata ritrovata senza vita.

L’ipotesi di bullismo e le chat incriminate

Gli investigatori stanno indagando su una possibile componente di bullismo, sebbene il termine sia contestato dalle sorelle della giovane, che sostengono piuttosto che Larimar fosse vittima di invidia. Al momento, la Procura dei Minori di Caltanissetta ha aperto un’indagine per istigazione al suicidio, e il video della lite potrebbe aggiungere ulteriori dettagli sul contesto sociale e psicologico che la ragazza stava affrontando. Inoltre, si sospetta che Larimar fosse bersaglio di insulti e di voci diffamatorie, con accuse relative alla diffusione in chat di foto personali. La verifica dei dispositivi elettronici sequestrati potrebbe far emergere prove concrete sulle interazioni virtuali e sui possibili episodi di pressione sociale.

La famiglia in cerca di risposte: “Non può aver fatto tutto da sola”

La madre di Larimar, insieme al legale della famiglia, non crede che la ragazza si sia tolta la vita senza influenze esterne. Secondo i familiari, molti aspetti della vita della giovane negli ultimi giorni risultano oscuri e richiedono chiarimenti. Il legale ha sottolineato che, una volta conclusa l’autopsia, decideranno come proseguire nella loro ricerca di verità: “Ci sono dettagli e circostanze che non sono chiari, e la famiglia ha il diritto di conoscere cosa è accaduto.” La famiglia invita chiunque abbia informazioni a farsi avanti per contribuire a colmare queste lacune.

L’autopsia decisiva e il biglietto misterioso

Oggi, mercoledì 13 novembre, è prevista l’autopsia sul corpo di Larimar, esame che potrebbe offrire indizi cruciali sulle dinamiche della sua morte. Al vaglio degli inquirenti vi è anche un biglietto indirizzato al fidanzato della ragazza, ma i familiari dubitano che sia stato scritto di suo pugno. Gli esami medico-legali potrebbero, quindi, essere determinanti per chiarire se si sia trattato davvero di un gesto volontario o se possano emergere altri scenari.

Commemorazione scolastica: un momento di raccoglimento e riflessione

Questa mattina, presso il liceo scientifico che Larimar frequentava, si è tenuta una cerimonia commemorativa alla quale hanno partecipato compagni di scuola, insegnanti e familiari. Dopo le prime tensioni per la percepita mancanza di coinvolgimento da parte della scuola, l’evento ha permesso di riflettere insieme sulla perdita e di rendere omaggio alla memoria di Larimar. La commemorazione è stata un’occasione per il corpo docente e gli studenti di confrontarsi sui valori di rispetto, solidarietà e sostegno.

Il ricordo delle sorelle: “Era un raggio di sole, brillante e amata”

Le sorelle di Larimar ricordano la 15enne come una giovane brillante, con tanti amici e successi scolastici e sportivi. Sostengono che non fosse vittima di bullismo in senso classico, ma piuttosto oggetto di invidia da parte di chi non riusciva ad accettare la sua personalità solare e le sue qualità. Per questo motivo, la famiglia non riesce a comprendere come si sia giunti a una tragedia di questa portata.

Una comunità che cerca risposte

Il caso di Larimar Annaloro continua a scuotere la comunità di Piazza Armerina, che si unisce nel dolore e nel desiderio di fare luce sulle cause della sua morte. Gli inquirenti proseguono le indagini con interrogatori e verifiche sui dispositivi sequestrati, per capire se dietro questo drammatico evento si nascondano fattori di pressione psicologica e sociale, o addirittura episodi di cyberbullismo.

L’attesa per i risultati dell’autopsia e delle indagini aggiunge tensione a una vicenda che evidenzia ancora una volta la necessità di vigilare sui contesti di vita dei più giovani e sul peso che possono avere dinamiche di gruppo e interazioni sociali nell’epoca digitale.

Morte Margaret Spada, la famiglia: «Diteci perché è morta». Indagati due medici: padre e figlio
Morte Arcangelo Correra: ha sfidato l'amico a sparare