L'ennesimo incidente sul lavoro, l'ennesima vittima innocente. E' Stefano Poletti, un lavoratore ravennate di 59 anni, la vittima dell'ennesimo tragico incidente sul lavoro nel polo petrolchimico situato a Ravenna. 

È avvenuto un incidente mortale durante i lavori di spianamento del terreno presso un'area di proprietà di Ravenna Servizi Industriali, subappaltata alle ditte Acmar e Raccagni srl.

Durante una manovra eseguita da un collega di un'altra impresa, il dipendente Poletti della Raccagni srl affiliata al Consar è stato travolto dal veicolo. Operavano sia lui che lei su escavatori con pale meccaniche per preparare l'area destinata a nuovi edifici funzionali nel complesso petrolchimico.

L'infortunio mortale è avvenuto intorno alle 11: 00 di ieri. Si presume che il collega responsabile dell'incidente abbia dato l'allarme alle 11:40. La Polizia di Stato è intervenuta al fine di esaminare i dettagli dell'accaduto che ha portato alla morte drammatica di Stefano Poletti.

Il cordoglio della Cgil per Stefano Poletti

"Valuteremo le azioni da mettere in campo – spiega Alessio Vacchi della Filctem Cgil –, e in attesa che ricostruito l’accaduto esprimiamo vicinanza alla famiglia. Dopo di che sarà necessario avviare una riflessione sulla necessità di sicurezza nei cantieri, e che ciò sia avvertito come emergenza sempre, non solo quando accadono le tragedie"

"Dobbiamo rilevare – aggiunge Marcello Santarelli della Cgil Trasporti – che ancora una volta le vittime sono lavoratori degli appalti e dei subappalti, come successo in occasione dei precedenti incidenti in Marcegaglia e Ifa. Anche in questa circostanza vi sarebbe stato un problema di interferenza", dice il sindacalista riferendosi alla compresenza di ditte e attività diversificate in uno stesso ambito di lavoro. In una nota congiunta Cgil, Cisl, Uil rimarcano che "la dinamica dell’accaduto sembra, ancora una volta, confermare la pericolosità della pratica dei lavori in appalto e in subappalto, verso la quale tra l’altro l’attuale governo ha introdotto una serie di deregolamentazioni che hanno ulteriormente indebolito le già precarie garanzie di sicurezza". (Fonte: IlRestodelCarlino)

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