Da buon giornalista Enrico Mentana parteggia per la sua categoria.
In un nuovo attacco contro Giuseppe Conte, il direttore del Tg La7 ricorda il trattamento che il premier ha riserbato ai cronisti che lo attendevano a Bergamo. “Quando tre settimane fa il premier Conte andò a visitare le zone della Lombardia che da oltre un mese erano state investite in modo devastante dal coronavirus, arrivando in tarda serata a Bergamo trovò un gruppo di giornalisti – scrive Mentana sul suo profilo Facebook – che da molte ore lo attendevano.
Pur nel grave ritardo – in prefettura c’erano i sindaci che gli avrebbero riferito la situazione – Conte che stava entrando nel palazzo fece dietrofront per non sottrarsi alle domande”. Ma c'è di più perché in quell'occasione Conte rispose in malo modo a chi gli chiedeva della mancata chiusura di alcune zone rosse.
Una replica che Mentana non si sente di criticare viste le pressioni di quei giorni:
"Non mi sono unito al coro di quanti lo attaccarono per quelle parole - prosegue -. Ieri sera però il padrone di casa era lui, nel cortile d’onore di Palazzo Chigi, nell’ora da lui scelta nel bel mezzo dei principali tg per poter entrare nelle case del maggior numero di italiani per raccontare in prima persona quel che succederà da domani.
E lì, a un giornalista che gli chiedeva dell’operato del commissario Arcuri,
Su cui sono piovute molte critiche, se ne è uscito con un’altra risposta inappropriata: 'Se lei ritiene di poter far meglio la terrò presente'. Per poi aggiungere, rendendosi conto che stava ipotizzando una nuova pandemia, 'spero che non possa succedere'”.
Ecco, questa volta il direttore non risparmia le critiche: “Se si pretende di parlare al paese un giorno sì e l’altro pure, bisogna anche imparare ad ascoltarlo, soprattutto se non si è mai affrontata una elezione, e si è arrivati alla guida del governo per cooptazione".(Libero)
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