Si avvicina il 4 maggio, data dell'inizio della cosidetta Fase 2 dell'emergenza coronavirus.
Il governo e Giuseppe Conte, come su tutto dall'inizio di questo caos, non riescono a fornire indicazioni precise: la confusione continua a regnare sovrana. Qualche anticipazione, però, arriva dalle colonne del Corriere della Sera, laddove vengono anticipate ipotesi e misure che verranno adottate, con discreta probabilità, tra due settimane. Tra le più attese quelle relative alle limitazioni della libertà personali: potremo uscire di casa? E incontrarci a cena? Delle indicazioni trapelano, ma altri punti restano oscuri. Ma procediamo con ordine.
Il Corsera
Fa sapere che si potrà passeggiare anche lontano da casa ma da soli, massimo in due persone se non si trattta di conviventi e mantenendo la distanza. E ancora, mascherina e guanti serviranno anche per spostarsi a casa dei familiari quando non si può stare ad almeno un metro dagli altri: solo seguendo queste precauzioni sarà possibile tornare ad incontrarsi. Ciò premesso, rimane il divieto di assembramento sia all'aperto sia al chiuso.
Molto improbabile, inoltre, che dal 4 maggio sia possibile uscire dal proprio comune senza una reale e fondata motivazione. Insomma, le libertà personali resteranno comunque molto limitate (così come sarà limitatissima possibilità di trovare qualcosa da fare fuori dal proprio appartamento). Per quel che riguarda la possibilità di tornare in bar e ristoranti sarà necessario attendere che questi vengano "messi in sicurezza". Inizialmente si privilegerà il "cibo da asporto", dunque si concederà la riapertura con mascherine e guanti per il personale, oltre al distanziamento dentro e fuori. Non si esclude l'installazione di veri e propri divisori tra i tavoli.
Cosa servirà per uscire di casa
All’inizio della fase 2, sarà necessario mantenere alcune accortezze e rispettare le norme sanitarie. La vita, dunque, sarà diversa almeno fino a quando non sarà disponibile un vaccino contro il Coronavirus. Tra gli strumenti anti-contagio proposti c’è l’app Immuni, che registrerà gli spostamenti delle persone e faciliterà la localizzazione dei contagi. Poi i test sierologici, tamponi diagnostici e, ovviamente, le mascherine e il distanziamento. Inoltre, si consiglia il vaccino antinfluenzale in autunno (obbligatorio nella Regione Lazio per gli over 65) così da poter individuare eventuali contagi più facilmente e scartare l’eventualità dell’influenza qualora sopraggiungano sintomi.(Romanews/LiberoQuotidiano)
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