Benevento, abusi sulle pazienti "palpeggiate e riprese"
In carcere cardiologo e vice pretore onorario: Giovanni Vetrone e Antonio Zito
Due professionisti, Giovanni Vetrone, cardiologo del Fatebenefratelli di Benevento, e Antonio Zito, viceprocuratore onorario originario della provincia di Taranto, sono stati arrestati dalla Guardia di Finanza e condotti in carcere per abusi sulle pazienti.
L'operazione è avvenuta dopo che i due erano già agli arresti domiciliari da giugno. Il giudice per le indagini preliminari (GIP) ha disposto questa nuova misura cautelare a seguito di ulteriori sviluppi nel caso che li coinvolge.
Le accuse nei loro confronti sono gravi e comprendono la violenza sessuale di gruppo aggravata dal fatto che sarebbe stata commessa da pubblici ufficiali nell'esercizio delle loro funzioni. Inoltre, sono accusati di esercizio abusivo della professione medica e di interferenze illecite nella vita privata delle pazienti.
Ulteriori episodi di violenza emersi
Oltre ai reati già contestati, sono emersi nuovi episodi di violenza sessuale di gruppo, che coinvolgerebbero altre due pazienti. Per Vetrone, inoltre, è stata segnalata una presunta violenza sessuale avvenuta nel 2021, ai danni di una paziente, accompagnata da gravi accuse di ripresa illecita di corpi nudi delle pazienti. Queste riprese, effettuate in un contesto ospedaliero, sarebbero state poi condivise con Zito.
Le dinamiche degli abusi
Secondo le indagini, i due professionisti avrebbero compiuto atti sessuali e abusi all'interno di un ambulatorio dell'ospedale, dove avrebbero palpeggiato le pazienti. Una delle vittime, una donna di 60 anni, si è rivolta all’avvocato Antonio Leone dopo aver visto immagini registrate da un cellulare, che immortalavano il suo incontro con Vetrone nel novembre 2021. La donna ha espresso shock nel riconoscere che quelle riprese erano state realizzate durante una visita cardiologica.
Le azioni legali e le indagini in corso
Il caso ha preso una piega seria dopo la decisione della Cassazione di annullare l’ordinanza di custodia cautelare del Riesame, permettendo così l’applicazione di misure più severe. In particolare, la Corte ha confermato i reati di esercizio abusivo della professione medica, interferenze illecite nella vita privata e diffusione illecita di contenuti sessualmente espliciti.
Le perquisizioni condotte dopo il primo arresto hanno portato al sequestro di vari supporti informatici, dai quali gli inquirenti hanno potuto ricostruire le condotte illecite dei due uomini. Le pazienti coinvolte sono state identificate e ascoltate in ambienti protetti, e la maggior parte di loro ha deciso di presentare denuncia per le violenze subite.
Le reazioni della comunità e la necessità di giustizia
Questo caso ha suscitato grande indignazione e preoccupazione nella comunità di Benevento. Le violazioni della fiducia e il comportamento inaccettabile di professionisti che dovrebbero prendersi cura dei pazienti hanno scosso l’opinione pubblica. È fondamentale che la giustizia venga garantita per le vittime e che vengano adottate misure per prevenire simili abusi in futuro.
La situazione rimane sotto attenta osservazione da parte delle autorità, mentre si prosegue con le indagini per accertare l'intero contesto degli abusi e garantire che i responsabili rispondano delle loro azioni.