REDDITO DI CITTADINANZA. Sarà pagato per 18 mesi anche se cancellato. Scopriamo chi potrebbe beneficiare di questo vantaggio in caso di rimozione del sussidio da parte del nuovo governo.

Reddito di cittadinanza pagato per 18 mesi: l’abrogazione

Con il nuovo governo di centrodestra pronto a formarsi, il reddito di cittadinanza è in pericolo. È stata ribadita più volte dall’esecutivo guidato da Meloni, Salvini e Berlusconi, la volontà di eliminare o rimodulare in modo sostanziale l’incentivo. Nel caso in cui il nuovo governo volesse eliminare, dal 1° gennaio 2023, l’Rdc, il sussidio verrebbe direttamente sospeso anche a chi è già beneficiario? Assolutamente no. La norma prevede che il reddito di cittadinanza, per chi lo sta percependo, è un diritto acquisito. Questo significa che, salvo la perdita dei requisiti già stabiliti a livello nazionale, l’incentivo non può essere sospeso. In sostanza, anche in caso di abrogazione della norma che regola l’Rdc, il sussidio continuerà a essere pagato a chi è già beneficiario fino alla scadenza dei diciotto mesi di accrediti. Nel frattempo il governo potrà solo istituire il blocco dei rinnovi e delle nuove richieste.
Un’altra proposta del futuro governo Meloni prevede di scorpare l’agevolazione in due sussidi differenti. L’idea infatti sarebbe quella di implementare l’assegno per chi è impossibilitato in ogni caso a lavorare (invalidità, età avanzata...) e limitare il sussidio a chi invece è in condizioni tali da poter accettare un lavoro, anche a grandi distanze dalla famiglia.

Reddito di cittadinanza cancellato: sarà vero?

Annullare la legge che regola l’Rdc è quasi impossibile. Servirebbe infatti un parere di incostituzionalità da parte della Corte Costituzionale o una sentenza da parte di un Tar o del Consiglio di Stato. Quest’ultimo scenario appare quindi alquanto improbabile visto che oramai il sussidio è in vigore già da due anni. Qualora dovesse avverarsi questa remota possibilità invece, il reddito di cittadinanza sarà immediatamente sospeso a tutti i beneficiari, anche a chi avanza delle mensilità o ha appena iniziato a riceverlo.

La strategia Meloni

Il governo Meloni sarebbe pronto a limitare in modo immediato la platea dei beneficiari del sussidio. L’idea, infatti, sarebbe apportare, dal prossimo primo gennaio, una modifica al regolamento sulle accettazioni delle proposte di lavoro da parte dei beneficiari dell’agevolazione. In sostanza, per esempio, il governo potrebbe decidere di far decadere il sussidio per coloro che rifiutano anche solo un’offerta di lavoro ritenuta congrua.

Cancellare il reddito di cittadinanza con un referendum

Un’altra ipotesi poi, forse ancora più complessa, sarebbe quella di eliminare il reddito di cittadinanza con l’indizione di un referendum abrogativo.

Per indire una consulta pubblica di questo tipo sono necessari dei laboriosi passaggi come:

  • raccolta di 500mila firme o adesione di 5 consigli regionali;
  • valutazione dell’ammissibilità del referendum da parte degli uffici preposti presso l’ufficio referendario della Corte Costituzionale;
  • ammissione del quesito referendario con dichiarazione di costituzionalità da parte della Corte Costituzionale;
  • indizione del referendum.
Per la partecipazione da parte del popolo alla consultazione pubblica bisognerà aspettare almeno a febbraio 2024, il che porta a scartare subito l’ipotesi di un referendum, come invece era stato proposto da Matteo Renzi. (TheWam) [sv slug="seguici"]  
Tortoreto in lacrime per Renato Di Remigio: addio a un giovane papà
Napoli, cumuli di spazzatura in centro: "E c'è chi guarda e passa”