Garlasco, si riaprono le indagini. Legale: "Stasi dichiarato colpevole da 40 magistrati
L'avvocato della famiglia Poggi: "Settimo tentativo di riaprire il caso, Stasi condannato da oltre 40 magistrati"
Le indagini sull’omicidio di Chiara Poggi, avvenuto a Garlasco nel 2007, si riaprono con nuovi accertamenti genetici. A commentare l’evolversi della vicenda è Gian Luigi Tizzoni, storico avvocato della famiglia Poggi, che ha definito questa riapertura "rara e straordinaria", sottolineando come Alberto Stasi sia stato riconosciuto colpevole da oltre 40 magistrati nel corso degli anni. L’ex studente della Bocconi è stato condannato in via definitiva a 16 anni di carcere per l’omicidio della fidanzata, ma ora la procura di Pavia sta esaminando nuove tracce genetiche che potrebbero essere riconducibili ad Andrea Sempio, già in passato finito sotto i riflettori delle indagini.
La posizione della famiglia Poggi e della difesa di Stasi
"Attendiamo gli esiti di questa ulteriore inchiesta", ha aggiunto l’avvocato Tizzoni, che ha già depositato presso la Procura di Pavia la richiesta di nomina della famiglia Poggi come parte offesa nell’eventuale nuovo procedimento.
Diversa la posizione della difesa di Alberto Stasi. L’avvocato Giada Bocellari ha dichiarato che non sarà presentata immediatamente una richiesta di revisione del processo, chiarendo che non c’è alcuna volontà di cavalcare l’onda mediatica: "Non abbiamo fretta di fare cose eclatanti, perché Alberto ha praticamente scontato la sua pena. L’istanza di revisione verrà presentata quando avremo i risultati delle nuove consulenze della procura di Pavia".
Stasi: "Confido nella giustizia per Chiara"
A prendere parola è stato anche lo stesso Alberto Stasi, che ha ribadito di avere fiducia nella giustizia e nella verità per Chiara. La sua legale ha sottolineato come l’ex bocconiano, pur avendo ormai quasi scontato l’intera condanna, sia razionale e fiducioso che si possa finalmente fare chiarezza.
L’attenzione ora è tutta sui nuovi sviluppi delle indagini e sugli accertamenti genetici richiesti dai magistrati, che potrebbero portare a nuove rivelazioni su uno dei casi di cronaca più discussi degli ultimi decenni.