CAVA. Dramma a Cava de' Tirreni, poco prima delle 14. Un 31enne con problemi psichici, F.V., è precipitato dal ponte vicino all'ospedale, a Cava: si ipotizza un gesto volontario, dopo aver acquisito la testimonianza di un passante che lo avrebbe visto lanciarsi giù. Sul posto, oltre alla Croce Bianca, la squadra dei vigili del fuoco del distaccamento città di Salerno e i carabinieri. Il corpo è finito in un corso d'acqua collegato al torrente. A recuperarlo i caschi rossi.
Purtroppo, il giovane, di cui non si conosce ancora l'identità, ha subito gravi fratture e non ce l'ha fatta. Si indaga, dunque, per ricostruire il tremendo accaduto, definendone dinamica esatta e cause. (Salernotoday)

Da Cava a Verona altro dramma: Michele muore a 39 anni

VERONA. Ennesima traccia vita stroncata. Michele non ce l'ha fatta. Era un giovane cardiologo, una promessa della medicina, morto a 39 anni mentre stava andando in ospedale per iniziare il suo turno di lavoro. Michele Pighi, cardiologo dell'azienda ospedaliera di Verona, era a bordo della sua moto quando si è scontrato con un'auto guidata da una donna, residente nella zona.

Il drammatico incidente

L'incidente ha sbalzato il giovane medico contro un muretto ai bordi della strada, causandogli traumi molto gravi, che lo hanno portato alla morte poco dopo il ricovero al Polo Confortini. Ieri mattina, quando si è verificato l'incidente, c'era una pioggia leggera ma insidiosa che potrebbe essere stata la causa dell'incidente sulla strada per raggiungere l'ospedale di Borgo Trento, dove la vittima si occupava di cardiologia interventistica e coordinava le attività degli specialisti in formazione. Pighi a bordo della moto avrebbe preso in pieno un'auto che doveva svoltare a destra andando a sbattere contro un palo in ferro ai bordi della strada. Un colpo molto forte, a cui i suoi colleghi intervenuti tempestivamente, non sono riusciti a porre rimedio. Troppo gravi i traumi derivati dallo schianto, e nonostante una prima stabilizzazione, il cardiologo in codice rosso è deceduto in ospedale.

L'Amico: "Per me era come un figlio”

«Era stato mio studente di medicina, poi ha fatto la specialità con me. Era stato 4 anni in Canada a Montreal e parlava francese, a Londra un anno e parlava inglese. Ha vinto il concorso per ricercatore dopo essere rientrato dall’estero. Era preparato e capace, ovunque lo mandavi ti faceva fare bella figura. Era il mio unico associato, adesso sono rimasto da solo», il triste ricordo del primario e mentore. Seguici sul nostro canale Youtube 41esimoparallelo Segui il nostro canale Google News 41esimoparallelo Attiva le notifiche su 41esimoparallelo.it
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