Napoli tra polemiche e installazioni artistiche: un Pulcinella di 12 metri divide la città
La consigliera regionale Marì Muscarà critica duramente le scelte economiche dell'amministrazione comunale, sottolineando l'inutilità delle installazioni artistiche a fronte delle vere esigenze della città
Napoli si trova nuovamente al centro di una polemica riguardante l'uso delle risorse pubbliche per l'arte contemporanea.
Dopo il caso della "Venere degli Stracci", che ha suscitato dibattiti accesi, è ora la volta di una nuova installazione: un Pulcinella stilizzato alto 12 metri, che presto farà la sua comparsa in città.
Questa scelta ha scatenato la dura reazione della consigliera regionale Marì Muscarà, la quale accusa l'amministrazione comunale di sperperare denaro pubblico per opere che, a suo dire, non portano alcun beneficio reale ai cittadini.
Le critiche della consigliera Marì Muscarà
Marì Muscarà, ex esponente del Movimento Cinque Stelle e ora nel gruppo misto, ha lanciato un duro attacco all'amministrazione comunale di Napoli, guidata dal sindaco Gaetano Manfredi.
Secondo la consigliera, la città si trova in una situazione di degrado crescente, con strade dissestate, parchi abbandonati e servizi pubblici inadeguati. In un contesto così difficile, la scelta di investire risorse su installazioni artistiche viene vista come una decisione scellerata e irrispettosa nei confronti dei veri bisogni della città.
“Mentre le strade sono dissestate, i parchi abbandonati e i servizi pubblici latitano, il Comune continua a sperperare denaro pubblico su costosissime installazioni artistiche, spesso contro la volontà dei cittadini", ha dichiarato Muscarà.
La consigliera ha criticato il fatto che il denaro pubblico venga utilizzato per opere che non rispondono alle esigenze dei napoletani, ma che sembrano piuttosto finalizzate a soddisfare interessi ristretti e a mettere in luce stereotipi sulla città.
Le installazioni artistiche sotto accusa
Muscarà ha elencato una serie di installazioni artistiche recenti, che secondo lei rappresentano uno spreco di risorse. Tra queste, la "Venere degli Stracci", che avrebbe avuto un costo di circa 280 mila euro, e l'opera di Marinella Senatore sul lungomare, che ha richiesto ulteriori 200 mila euro. A queste si aggiungono le scritte "Brand Napoli" e i barattoli di cioccolata giganti esposti sotto il Maschio Angioino e la Reggia, iniziative che la consigliera definisce inutili e dispendiose.
Ora, la città si prepara ad accogliere una nuova installazione imponente: un Pulcinella stilizzato di 12 metri, intitolato "Tu si' 'na cosa grande". Anche se i costi di quest’opera non sono ancora stati resi noti, Muscarà teme che si tratti dell'ennesima spesa ingiustificata.
"Piuttosto che abbellire la città con alberi e fontanelle, continuano a degradare i nostri spazi con installazioni temporanee", ha affermato la consigliera, sottolineando come queste iniziative riducano le piazze di Napoli a semplici vetrine per progetti estemporanei.
Il futuro di Napoli: tra arte e necessità reali
Muscarà ha concluso il suo intervento con una riflessione sul futuro della città. Secondo la consigliera, Napoli non ha bisogno di opere d'arte che mascherino i suoi problemi, ma di interventi concreti per la valorizzazione e la preservazione del suo patrimonio storico e culturale. La bellezza della città, dice, risiede nella sua storia millenaria e nei suoi spazi unici, che dovrebbero essere tutelati e non offuscati da iniziative che rischiano di risultare effimere e dispendiose.
Il dibattito sull'uso delle risorse pubbliche per l'arte contemporanea a Napoli rimane aperto, con una cittadinanza divisa tra chi vede in queste opere un'opportunità per il rilancio culturale e turistico della città e chi, come Muscarà, le considera uno spreco in un momento in cui le vere necessità della popolazione sembrano essere altre.