Poggiofranco neonato morto in culla in chiesa
Poggiofranco neonato morto in culla in chiesa

La comunità di Poggiofranco, un quartiere di Bari, è stata sconvolta da un drammatico evento che ha lasciato tutti senza parole. Un neonato, avvolto in una tutina a fantasia militare, è stato trovato senza vita all’interno della culla termica accanto alla parrocchia di San Giovanni Battista. La scoperta è avvenuta questa mattina intorno alle 9:30, gettando nello sconforto il quartiere e suscitando domande sulle circostanze di questa tragedia.

Il ritrovamento choc di Roberto Savarese

Roberto Savarese, 56 anni, titolare di un’impresa funebre situata vicino alla chiesa, è stato il primo a scoprire il corpo del piccolo. "L’ho preso in braccio. Era immobile, indossava una tutina militare. Non c’era nulla accanto a lui, nemmeno un biglietto," ha raccontato, visibilmente commosso. Savarese ha dichiarato di aver provato un enorme senso di tristezza, anziché paura, di fronte a questa scena straziante.

Il neonato, un maschietto di non più di un mese, era avvolto in un cappuccio e privo di segni di vita. La culla termica, progettata per offrire una seconda possibilità ai neonati abbandonati, avrebbe dovuto rappresentare una speranza. Tuttavia, questa volta, non è stato così.

Un progetto di speranza trasformatosi in tragedia

La culla termica era stata installata grazie alla collaborazione tra la parrocchia e la comunità locale. Savarese ha ricordato con emozione un episodio di due anni fa, quando una bambina era stata lasciata nella stessa culla. "Era bellissima e ora vive felice con una famiglia," ha raccontato. Questo progetto, concepito per salvare vite, oggi è al centro di indagini per capire cosa sia andato storto.

Secondo Savarese, il piccolo potrebbe essere rimasto nella culla per 24-48 ore. Tuttavia, emergono dubbi sul funzionamento del dispositivo: "Non capisco perché il sistema di riscaldamento non abbia funzionato e perché l’allarme, che avrebbe dovuto segnalare la sua presenza, non sia scattato." Questi interrogativi sono ora al vaglio delle autorità competenti.

Indagini in corso: un mistero da chiarire

Le indagini sono in corso per determinare le cause della morte del neonato e per verificare eventuali malfunzionamenti della culla termica. La parrocchia e le autorità si sono dette disponibili a collaborare per fare luce sull’accaduto. Savarese, ancora scosso, ha espresso una speranza straziante: "Spero non lo abbiano lasciato già morto."

La tragedia ha sollevato un grande dibattito sul funzionamento delle culle termiche e sulla necessità di maggiore attenzione alla loro manutenzione. La comunità di Poggiofranco si stringe nel dolore, cercando di trarre forza da questa esperienza per garantire che una simile tragedia non si ripeta.

La culla termica: una speranza da preservare

Nonostante questo episodio drammatico, le culle termiche restano strumenti vitali per salvare vite umane. Sono progettate per fornire un luogo sicuro dove lasciare i neonati in difficoltà, offrendo loro una possibilità di vita. L’accaduto sottolinea l’importanza di controlli tecnici periodici per assicurarsi che questi dispositivi funzionino correttamente e possano adempiere al loro scopo.

La tragedia di Poggiofranco è un monito per tutta la società: ogni vita merita di essere protetta e salvaguardata. Le autorità locali si impegnano a fare chiarezza e a implementare misure preventive per il futuro, mentre la comunità riflette su come trasformare questo dolore in un impegno concreto per i più fragili.

Ruvo di Puglia in lutto per la scomparsa di Roberto Altamura
Roberto Comelli, ucciso perché voleva imbucarsi al veglione di Capodanno, il 19enne confessa