Covid, 166.824 casi e 496 morti in 7 giorni, in calo: il bollettino in Italia
COVID. Sono 166.824 i casi Covid in Italia registrati nell'ultima settimana, da giovedì 27 ottobre a ieri, con 496 decessi. Un trend in calo: la settimana precedente, dal 20 al 27 ottobre, i nuovi casi erano stati 220.554, con 582 decessi. In sette giorni è sceso anche il numero dei malati attuali: da 484.241 a 425.111, 59.130 in meno. In discesa anche i ricoveri ordinari, 277 in meno (la scorsa settimana -144), per un totale che scende a 6.604.
Tornano ad aumentare invece le terapie intensive
15 in più (la scorsa settimana -19), che salgono a 238 totali. Risulta ancora in diminuzione l'incidenza dei casi di Covid-19 in Italia e l'indice di trasmissibilità Rt. L'incidenza settimanale a livello nazionale è pari a 283 casi ogni 100.000 abitanti, contro 374 ogni 100.000 abitanti della settimana precedente. L'Rt medio calcolato sui casi sintomatici è pari a 0,95 (range 0,86-1,10), in diminuzione rispetto alla settimana precedente quando aveva raggiunto il valore di 1,11 e inferiore al valore soglia.Mantovani, non dobbiamo abbassare la guardia
"Sul Covid non dobbiamo abbassare la guardia": è l'avvertimento lanciato dall'immunologo Alberto Mantovani, Direttore Scientifico del IRCCS Istituto Clinico Humanitas, dal palco del Focus Live 2022. "Siamo in una fase nuova perché per la prima volta nella storia dell'umanità - ha sottolineato Mantovani - le vaccinazioni hanno cambiato il corso della pandemia; abbiamo farmaci, strumenti diagnostici più precisi, versioni del virus meno aggressive. Ma non è detto che la partita sia finita. L'attenzione deve restare alta".
Qualcosa di buono, però, c'è stato anche grazie alla pandemia: "La velocità con cui sono stati ottenuti i vaccini RNA ha cambiato modo di lavorare. La scienza oggi - ha detto ancora l'immunologo - è più aperta, trasparente e senza confini, con livelli di comunicazione che non avevamo mai sperimentato prima. L'utilizzo dell'RNA messaggero è una vera rivoluzione.
Ha dato il via ad un approccio nuovo nello sviluppo di farmaci, quindi anche per lo sviluppo di altri vaccini". Mantovani ha poi concluso il suo intervento parlando di un tema emergente, quella della medicina di genere: "Ci sono malattie di genere, come ad esempio quelle autoimmuni, prevalentemente femminili, altre che colpiscono uomini e donne come il Covid19. In questo ultimo caso le donne sono più resistenti alla malattia ma più suscettibili alle conseguenze, al long Covid. La sfida per il futuro - ha concluso - sarà quella di avere una prospettiva di genere anche in oncologia". (Skytg24)
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