Lo hanno chiamato "flash mob della mutanda" dal capo di abbigliamento intimo diventato simbolo della protesta dei commercianti napoletani.
Da alcuni giorni infatti, diversi negozi stanno esponendo alle vetrine capi di intimo la cui vendita è permessa anche in zona rossa.
Federmoda Confcommercio Napoli annuncia una manifestazione domani
Manifestazione che si terrà a Napoli, sabato 10 aprile alle ore 12 in via Filangieri.
"Scendiamo in piazza e lo facciamo a nostro modo", spiega la presidente di Federmoda Campania Roberta Bacarelli, parlando di "una protesta garbata che faccia capire a chi di dovere che non siamo noi gli untori. Perpetuiamo con la mutanda, che è diventato il nostro simbolo di protesta.
A formare questa catena umana che rispetterà anche le norme di distanziamento consentite, visto che tra una mano e un'altra ci sarà una mutandina a fare da unione e da collante.
Parteciperanno non solo i negozianti, i rappresentanti, i dipendenti, ma tantissimi clienti che hanno voluto esprimere la loro solidarietà partecipando e lottando con noi.
Chiediamo semplicemente di tornare a lavorare, i sostegni sono stati ridicoli, un'elemosina, siamo nella imbarazzante situazione che non riusciamo più a pagare i fitti, le utenze.
Non può essere la merce che vendiamo a penalizzarci, così Confcommercio
Non può essere una categoria merceologica a penalizzarci, Secondo lo Stato un indumento intimo, una scarpa ginnica o una felpa possono decidere se un negozio resta aperto o debba fallire.
La sicurezza del luogo in cui viene venduto e l'osservanza delle norme anti Covid.
Carla della Corte, presidente di Confcommercio Campania, ricorda: "Cinque mesi di chiusure forzate hanno seriamente danneggiato le nostre attività e messo a rischio i posti di lavoro dei nostri dipendenti.
Con questa protesta vogliamo che il Governo capisca che continuare a tenerci chiusi sarebbe un grande errore. Si rischia di far chiudere per sempre aziende che rappresentano una fetta importantissima del terziario".
Claudia Catapano, presidente di Chiaia District, aggiunge: "I quartieri, le vie dello shopping rischiano la desertificazione, siamo la luce delle città. Girare per le strade con i negozi chiusi è quasi da paura.
E sono convinta che anche questo aspetto ha spinto molte clienti amiche a scendere in piazza, a sostenerci".
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