Marco Masini, "lo iettatore", come Mimì ovvero Mia Martini. Quando il bullismo sfocia anche nella musica, quando un'etichetta ti spezza le gambe e nel caso della sua collega la vita. Pr fortuna non è stato così per Marco Masini, complice forse quella forza e/o. quel coraggio di mandare tutti a "Vaf....ulo".

Il cantautore e pianista italiano, ospite ieri sera in tv a Boomerissima si racconta ad Alessia Marcuzzi. 

Ma chi è Marco Masini?

Nato a Firenze nel 1964, si avvicinò alla musica fin da giovane: durante il periodo del liceo formò il gruppo musicale “Errata Corrige”. Tra i suoi insegnanti ebbe Walter Savelli. Il suo repertorio vanta classici della musica italiana, tra cui “Ci vorrebbe il mare”, “T'innamorerai” e "Bella stronza", scritti con Giancarlo Bigazzi che lo lanciò artisticamente. Ha vinto il Festival di Sanremo 2004 con "L'uomo volante", mentre nel 1990 si aggiudicò la vittoria nella categoria Novità con "Disperato".

In carriera ha venduto oltre sette milioni di copie in tutto il mondo

Poi la vittoria al Festivalbar, il telegatto e miglior artista dell'anno italiano al World Music Award. A causa dei temi trattati nei primi due album, iniziarono a circolare maldicenze sul cantautore toscano, alimentate dalla stampa italiana. Si diceva e si scriveva persino che Masini fosse uno iettatore e che le sue canzoni portassero i giovani alla depressione e addirittura al suicidio. Fu questo uno dei motivi che spinsero il cantante a scrivere la canzone Vaffanculo che suscitò polemiche e censure sia in televisione sia in radio.

Nel 2001 Masini annunciò il suo ritiro dalla carriera di cantautore, giustificandolo con quello che definiva un accanimento della critica, della censura e di alcuni personaggi dell'ambiente dello spettacolo che avrebbero riservato un trattamento persecutorio nei suoi confronti, ritenendolo propagatore di energie negative e perciò impedendogli di divulgare i suoi album nei principali canali promozionali.

 Masini partì comunque a fine aprile per il suo tour del 2001. Il 17 maggio, ospite di Adriano Celentano nel suo programma125 milioni di caz..te, ribadì il tutto in un'intervista per poi omaggiare Mia Martini, vittima anni prima delle stesse maldicenze, cantando Gli uomini non cambiano. Contemporaneamente all'annuncio del suo ritiro, Masini mosse una causa contro la sua casa discografica, la BMG Ricordi, chiedendo la risoluzione del contratto per inadempimento grave ed un risarcimento di due miliardi di lire, in particolare per non avere promosso adeguatamente gli ultimi tre album e per non aver tutelato l'artista stesso nei rapporti con i media. Le mancanze contestate, secondo Masini, avrebbero portato ad una notevole flessione delle vendite e ad al moltiplicarsi di maldicenze nei suoi confronti, costringendolo ad allontanarsi dalle scene.

Il ritorno di Masini

Su pressione dei suoi fans, Marco Masini decise di ritornare nell'autunno 2003, pubblicando un nuovo album con l'etichetta indipendente MBO Music di Mario Ragni, suo scopritore ai tempi della Dischi Ricordi. Il lavoro, presentato alla stampa il 7 ottobre, ha come titolo ...il mio cammino e contiene alcuni dei brani più famosi della carriera musicale di Masini riarrangiati, più tre canzoni inedite.

Il riscatto

Nel 2004 Masini si presentò, per la quarta volta, sul palco del Teatro Ariston di Sanremo per la 54ª edizione del Festival con la canzone L'uomo volante, che risultò vincitrice, segnando il riscatto dell'artista toscano dopo diversi anni bui. Da qui il ritorno seppur lento sulle scene e sui palchi. Nel 2010 di nuovo l'Ariston per festeggiare i suoi 20 anni di carriera.

Marco Masini “iettatore”: ma perchè?

Nel corso della sua carriera il cantante fu etichettato come una persona che "portava sfortuna", nomea che gli ha impedito di continuare ad ottenere i successi della prima fase della sua carriera. Come Mia Martini, anche Masini è stato bollato nel mondo dello spettacolo come "iettatore", una diceria che ha messo fortemente a rischio la sua carriera.

Il cantante,  ha raccontato piu' volte il periodo più buio della sua carriera, sottolineando che la cosa è nata quasi per scherzo per poi amplificarsi in maniera assolutamente incontrollata.

 «Io non credo nella cattiveria della gente. Nessuno l'ha fatto apposta, non credo sia iniziato per odio. La cosa è iniziata per scherzo, è andata come è successo per Mimì. Per lei è successo per una cosa casuale, credo sia successo qualcosa durante un montaggio del palco di un suo concerto. Per me per le canzoni che ho scritto. Chi si identificava pensava che sarebbero state d'aiuto per uscire da un momento triste. Chi non viveva quel momento e si disinteressava del disagio generazionale, mi ha individuato come un cantante negativo perché esprimevo dei concetti negativi. Ma io non sono mai stato incazzato con nessuno».

E ancora aggiunge:

 «A un certo punto ho pensato di ritirarmi. Era una persecuzione, non riuscivo più neanche ad andare al bar a prendere un caffè al bar. C'era gente che si girava e che si toccava. Mi sentivo disarmato, perché questa è un'arma letale».

«Il momento più buio è stato nel 2001. Al mio manager arrivò una lettera di una televisione con su scritto “mi dispiace il pezzo è molto bello ma il suo artista emana energie negative”. Una casa discografica mi restituì il contratto perché non aveva il budget per i miei progetti, avendo difficoltà a promuovermi». 

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