USA. Dopo 27 anni di servizio guiderà l'agenzia che protegge il presidente e tutte le maggiori personalità politiche americane.
Una donna alla guida del Secret Service: Joe Biden ha infatti nominato Kimberly Cheatle come prossimo direttore dell'agenzia che protegge il presidente e tutte le maggiori personalità politiche americane. Subentrerà a James Murray.

Usa, chi è Kimberly Cheatle

Attualmente Cheatle era un alto dirigente per la sicurezza della PepsiCo North America ma prima ha lavorato per 27 anni nel Secret Service, scalando tutti i gradini sino a diventare la prima donna nel ruolo di assistente del direttore per le operazioni di protezione. Aveva servito anche nella scorta di Biden quando era vicepresidente, come ricorda lui stesso in una nota, lodandone la sua "lunga e distinta carriera" con "eccezionali capacità di leadeship". "E' stata facilmente la miglior scelta per guidare l'agenzia in un momento critico per il Secret Service", finito nella bufera per la sparizione di una serie di sms legati alle pressione di Donald Trump per farsi portare tra i suoi fan che marciavano verso il Congresso.
L'allora attorney general Bill Barr concluse che Donald Trump non poteva essere accusato di aver ostacolato l'inchiesta sulla Russia perché non esisteva la cospirazione tra la sua campagna e i russi, contraddicendo quanto stabilito da Robert Mueller nella sua inchiesta. E' quanto emerge da un memo pubblicato integralmente dal dipartimento di Giustizia a seguito di un ricorso per la pubblicazione dei documenti relativi al Russiagate.
Una versione piena di omissis dello stesso documento era stata pubblicata nel 2021, ma ora i giudici ne hanno ordinato la pubblicazione integrale.
"Sarebbe strano che i procuratori federali portano avanti un'accusa di intralcio alla giustizia che non dipenda da un procedimento relativo ad un crimine separato", si legge nel documento approvato e firmato da Barr il 24 marzo 2019.
In effetti nel suo rapporto Mueller aveva concluso che vi erano diverse prove che il presidente aveva ostacolato l'inchiesta, ma Barr e i suoi funzionari nel documento affermano che il presidente aveva piuttosto "cercato di modificare il modo in cui procedeva l'indagine" ma non aveva "intenzionalmente alterato le prove". E quindi non aveva commesso nessun illecito. Seguici sul nostro canale Youtube 41esimoparallelo Segui il nostro canale Google News 41esimoparallelo Attiva le notifiche su 41esimoparallelo.it
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