Terremoto Etna
Terremoto Etna

L'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), Osservatorio Etneo, ha segnalato un'intensa attività sismica nel versante settentrionale dell'Etna. Nelle ultime ore, le stazioni della rete sismica hanno registrato uno sciame sismico con sei eventi distinti, il più forte dei quali ha raggiunto una magnitudo di 3.7.

Gli eventi tellurici sono stati localizzati a una profondità compresa tra pochi e diversi chilometri sotto la superficie. Sebbene al momento non siano stati segnalati danni a edifici o infrastrutture, il fenomeno è attentamente monitorato dagli esperti, che stanno valutando l’evoluzione dell'attività vulcanica.

Negli ultimi mesi, l’Etna ha mostrato segni di attività variabile, con emissioni di gas e lievi tremori che indicano un movimento del magma nelle sue camere sotterranee. Questo recente sciame potrebbe essere un segnale di nuove dinamiche interne al vulcano, sebbene al momento non vi siano indicazioni di imminenti eruzioni.

Attività lavica a Stromboli: tracimazione dal cratere Nord

Parallelamente all'attività dell'Etna, l'INGV ha rilevato un incremento dell'attività vulcanica sull'isola di Stromboli. A partire dalle 13:08 di oggi, le telecamere di sorveglianza hanno registrato una fuoriuscita di lava dall'area craterica Nord, fenomeno noto come tracimazione lavica.

Secondo i vulcanologi, questo evento è legato a un'intensificazione dello spattering alla bocca N2, che ha portato alla fuoriuscita di materiale incandescente. Attualmente, il fronte del flusso lavico si estende nella porzione superiore della Sciara del Fuoco, la grande depressione naturale lungo il versante del vulcano dove si riversano abitualmente i prodotti delle eruzioni. L’attività esplosiva continua con regolarità sia nell’area Nord sia nella zona Centro-Sud del cratere.

Monitoraggio e stato attuale dell'attività vulcanica

Dal punto di vista sismico, l'INGV riferisce che l'ampiezza media del tremore vulcanico non mostra variazioni significative. I valori oscillano tra livelli medi e bassi, senza segnali che possano indicare un'imminente escalation dell'attività vulcanica. Inoltre, non si sono registrate variazioni significative nel tasso di occorrenza e nell'ampiezza degli explosion-quakes, ovvero i segnali sismici generati dalle esplosioni interne al vulcano.

Le autorità stanno seguendo attentamente la situazione su entrambi i vulcani per prevenire eventuali rischi per la popolazione e garantire la sicurezza nelle zone circostanti. L’Etna e lo Stromboli, entrambi vulcani attivi, richiedono un monitoraggio costante per comprendere le dinamiche in atto e prevedere possibili scenari futuri.

Nel caso dell’Etna, gli esperti continueranno a raccogliere dati per valutare se lo sciame sismico possa preludere a un aumento dell'attività eruttiva. Per quanto riguarda Stromboli, invece, l'attuale tracimazione lavica rientra nei fenomeni tipici del vulcano, ma resta fondamentale mantenere un controllo costante per valutare eventuali sviluppi.

Gli aggiornamenti ufficiali da parte dell’INGV saranno fondamentali per comprendere l’evoluzione della situazione nei prossimi giorni.

Lutto nel mondo della musica: è morto Alex Benedetti, il direttore di Virgin Radio
Nuova scossa di terremoto ai Campi Flegrei: forte boato avvertito dalla popolazione