Dossieraggio, Melillo: "Credo che le azioni di Striano non siano individuali"
Il Procuratore Nazionale Antimafia Giovanni Melillo commenta l'inchiesta su presunte attività di dossieraggio, evidenziando la complessità dell'indagine
Le recenti rivelazioni riguardanti presunte attività di dossieraggio hanno sollevato interrogativi significativi sulla natura e la portata di tali azioni. Il Procuratore Nazionale Antimafia, Giovanni Melillo, ha offerto alcune osservazioni chiave sulla questione, sottolineando la complessità dell'indagine e la necessità di approfondire la figura coinvolta.
Le Dichiarazioni di Melillo in Commissione Antimafia
Durante un'audizione presso la commissione Antimafia, il procuratore Melillo ha dichiarato che le condotte del tenente della Guardia di Finanza coinvolto nell'inchiesta "mi paiono difficilmente compatibili con la logica della deviazione individuale", indicando la complessità dell'azione e la presunta mancanza di un agire solitario.
Esperienza personale e contesto dell'indagine
Melillo ha condiviso una personale riflessione sull'esperienza di dossieraggi abusivi, sottolineando la sua esperienza come vittima di tali azioni e la rilevanza di comprendere la figura e il sistema di relazioni dell'indagato.
"Si tratta di una mia personale valutazione. Ma ho una discreta esperienza anche come vittima di autentici dossieraggi abusivi come quelli ritrovati negli archivi paralleli della sede Sismi, affidati a Pio Pompa nel 2006". In ogni caso, ha osservato ancora Melillo nell'audizione davanti alla commissione Antimafia, "elemento centrale dell'inchiesta del collega Cantone sarà proprio la definizione della figura e del sistema di relazioni di Striano".
Importanza delle banche dati e delle reti informatiche
Il procuratore ha sottolineato l'importanza delle banche dati come strumento cruciale per le indagini, chiarificando che queste sono fondamentali per la completezza e l'effettività delle operazioni investigative. Ha inoltre evidenziato la debolezza delle reti informatiche, sottolineando la necessità di governare adeguatamente la dimensione cibernetica per contrastare efficacemente criminalità organizzata e terrorismo.
Tutela del segreto e sicurezza della Repubblica
Infine, Melillo ha evidenziato la necessità di valutare l'adeguatezza degli strumenti legislativi e degli assetti della pubblica amministrazione per assicurare la tutela del segreto d'ufficio e investigativo, nonché la protezione delle persone coinvolte da un uso abusivo delle informazioni e la sicurezza della Repubblica.
"La consapevolezza della serietà estrema dei rischi che gravano sull'immagine di trasparenza, correttezza e affidabilità di tutte le istituzioni che gestiscono informazioni riservate, credo potrà utilmente contribuire a valutare l'adeguatezza degli attuali strumenti legislativi tecnologici e gli assetti della pubblica amministrazione necessari per assicurare la tutela del segreto d'ufficio e investigativo, ma anche la protezione di persone coinvolte dall'eventuale uso abusivo di quelle informazioni e di ogni altro patrimonio informativo, ma anche a tutelare la sicurezza della Repubblica".