Veronica Sposito
Chi è Veronica Sposito, l’insegnante accusata di violenze

La vicenda dell’insegnante di sostegno Veronica Sposito arrestata a Castellammare di Stabia per presunti abusi su minori continua a far discutere. Durante la trasmissione Storie Italiane su Rai 1, condotta da Eleonora Daniele, è intervenuta Teresa Esposito, ex coordinatrice del plesso scolastico coinvolto. Esposito ha espresso il suo dolore e lo sgomento per quanto emerso, spiegando di non aver mai avuto il sospetto di comportamenti inappropriati da parte dell’insegnante.

“Mai visto atteggiamenti strani”

“Non ero a conoscenza dei fatti,” ha dichiarato Esposito. “Quando vennero i genitori da me il giorno dell’aggressione, mi raccontarono alcune cose, ma mi dissero che avevano già denunciato tutto ai carabinieri e che non potevano mostrarmi le chat. È stato doloroso scoprire che non avevano fiducia in me.”

Secondo Esposito, l’insegnante, arrivata l’anno precedente come supplente, era stata ben accolta dalle famiglie. “Le mamme le avevano regalato fiori e una di loro aveva scritto una relazione positiva, chiedendo che restasse vicino al figlio. Non c’erano segnali di allarme: nemmeno i genitori, che seguono i figli a casa, avevano avuto sentore di nulla.”

Il ruolo della scuola

Esposito ha spiegato che la scuola dispone di un’aula computer, ma nessuno tra i bidelli e il personale scolastico avrebbe mai notato nulla di anomalo. “Giravo spesso per le aule e non ho mai visto la docente in situazioni strane. La collega non sembrava affatto una persona come quella descritta dai giornali.”

L’ex coordinatrice ha inoltre sottolineato il suo rammarico per non essere stata informata prima: “Abbiamo sempre avuto un buon rapporto con i genitori. Questa volta è stata una sconfitta per tutti.”

L’impatto emotivo

Visibilmente scossa, Esposito ha concluso: “Non dormo la notte pensando a ciò che è emerso. È una ferita che riguarda tutta la comunità scolastica. Ora dobbiamo concentrarci sul benessere dei ragazzi e sul sostegno alle famiglie.”

La vicenda rappresenta un caso complesso e doloroso, che lascia aperte domande sulla capacità delle istituzioni scolastiche di prevenire e riconoscere situazioni simili. Le indagini proseguono per far luce su quanto accaduto e per accertare tutte le responsabilità.

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