Fisciano, il dolore per Nunzio: il ricordo del campus dell'Università di Salerno
Gli studenti della manifestazione: “Non possiamo normalizzare la sua morte”
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La comunità studentesca dell’Università di Salerno si è raccolta in un commovente momento di silenzio per ricordare Nunzio, il giovane di 27 anni che il 17 febbraio si è tolto la vita lanciandosi dal parcheggio multipiano del campus di Fisciano. Un gesto che ha scosso profondamente gli studenti, che si sono dati appuntamento in Piazza del Sapere per una commemorazione silenziosa. Quattro palloncini bianchi sono stati lanciati verso il cielo, seguiti da dieci minuti di silenzio.
“Non normalizziamo la sua morte”
“Non possiamo normalizzare quanto accaduto” è il messaggio lanciato dagli universitari. “Ignorare questa tragedia sarebbe tradire, dimenticare significherebbe ripeterla.” L’iniziativa, nata spontaneamente sui social, ha visto la partecipazione di circa 150 studenti, che hanno voluto ricordare il loro collega senza associazioni o bandiere, ma con la sola forza della solidarietà.
Il dolore e il dibattito sulla salute mentale
Dopo questo ennesimo caso di suicidio all’interno dell’ateneo, si è acceso il dibattito sulla salute mentale e il disagio giovanile. “Questa università non ci guarda”, ha detto Lorena Donnarumma, una delle studentesse presenti. “Dobbiamo essere compatti, tutelati. Servono più investimenti nel counseling psicologico, più ascolto. Alcuni professori ci supportano, ma l’università italiana deve fare di più.”
Intanto, l’ateneo ha espresso il proprio cordoglio in un’unica nota stampa diffusa dopo la tragedia, facendo riferimento ai servizi di supporto psicologico e all’osservatorio per il benessere degli studenti. Tuttavia, molti ragazzi hanno percepito la risposta dell’istituzione come fredda e distante, spingendo le associazioni studentesche a chiedere un impegno più concreto.
“Non ha senso intitolare un giardinetto a uno studente se poi non si fa nulla per contrastare e prevenire un suicidio” ha dichiarato uno degli studenti presenti al flashmob. “Un segno di rispetto sarebbe necessario, anche solo una messa in cappella o una dichiarazione del rettore. Questo silenzio è sconvolgente.”
L’università ha sospeso temporaneamente le attività social in segno di lutto, mentre in alcuni dipartimenti si sono osservati minuti di silenzio durante le lezioni. Ma gli studenti chiedono azioni concrete affinché tragedie simili non si ripetano più.