GROSSETO. Chiama il "118" dicendo di accusare un malore, ma quando il personale sanitario arriva con l’ambulanza nell’abitazione si rende conto che la donna – all’ottavo mese di gravidanza – aveva in realtà le contrazioni già in fase avanzata tanto che non è stato neanche possibile riuscire a raggiungere l’ospedale: il parto è avvenuto in ambulanza, ma il piccolo è nato privo di vita.

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Questo è il dramma che si è consumato nel pomeriggio di ieri, ma per stabilire i motivi per i quali è accaduto sarà necessario attendere l’esito degli accertamenti affidati ai carabinieri, perché di cose da chiarire pare ce ne siano diverse. Tutto inizia con la telefonata della donna (di nazionalità straniera) che chiede aiuto, dando però indicazioni confuse sul tipo di malore accusato e solo dietro alle domande della persona al telefono dice di essere "forse incinta" e "forse di aver abortito".

E della gravidanza (la quinta), stando al suo racconto fatto ai soccorritori, nessuno dei familiari avrebbe saputo ancora nulla, nonostante appunto fosse all’ottavo mese. Punto, questo, sul quale dovrà essere fatta chiarezza.

Il personale sanitario, chiarita la natura del problema, sistema la donna sull’ambulanza che parte alla volta dell’ospedale (mentre nel frattempo era stato allertato anche "Pegaso"), ma arrivata nella zona di Marsiliana la situazione non ha consentito di procedere oltre e il personale ha dovuto iniziare le procedure per il parto perché le contrazioni erano ormai fortissime. Il piccolo, però, pare sia nato già privo di vita, non avendo emesso alcun vagito, e a nulla purtroppo sono valsi i tentativi di rianimarlo andati avanti a lungo.

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