Camorra a Ponticelli, 60 arresti tra i clan De Micco e De Martino
Operazione della DDA di Napoli: il clan gestiva l'assegnazione delle case, le piazze di spaccio itineranti e praticava estorsioni
L'operazione che ha portato all'arresto di 60 persone legate ai clan De Micco e De Martino segna un duro colpo alla camorra nel quartiere di Ponticelli, nella periferia est di Napoli.
Le famiglie criminali, che per anni hanno gestito un sistema mafioso radicato nel controllo delle case popolari e delle attività illecite del quartiere, sono state smantellate grazie a un'indagine coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia (DDA) di Napoli, con la collaborazione della Polizia di Stato.
Il Controllo delle Case Popolari e degli Affari Illeciti
Il clan De Micco-De Martino aveva costruito un impero criminale basato sull'assegnazione delle case popolari a Napoli est. Sostituendosi allo Stato, gestivano direttamente chi potesse ottenere un alloggio: persone non gradite al clan pagavano fino a 5.000 euro per ottenere una casa, mentre affiliati o sostenitori del clan pagavano la metà. Questo controllo rappresentava non solo una fonte di guadagno illecito, ma anche uno strumento di potere sul territorio.
Secondo il procuratore Nicola Gratteri, l'intervento delle forze dell'ordine ha permesso di liberare una parte significativa del quartiere dalla morsa della camorra, dimostrando come lo Stato possa ancora garantire la libertà e la sicurezza dei cittadini in aree pesantemente controllate dal crimine organizzato.
Le Attività Criminali: Droghe, Cortei Armati e "Cavalli di Ritorno"
Le indagini hanno rivelato che il clan gestiva anche una vasta rete di spaccio di droga. Una trentina di piazze di spaccio itineranti, con i pusher che operavano su scooter per evitare le pene severe previste dalla legge. Il modello di distribuzione ricordava un sistema di "delivery", con ordini gestiti tramite telefono e consegne rapide, un'evoluzione rispetto ai più tradizionali metodi di spaccio a Napoli.
Tra i dettagli più inquietanti c'è il cosiddetto "corteo" armato della famiglia De Martino. In uno degli episodi più emblematici, Carmela Ricci, madre di Salvatore De Martino e moglie di Francesco De Micco, era scortata mentre andava a prelevare la nipote senza alcun provvedimento giudiziario, causando preoccupazione per la famiglia della madre della bambina.
Collaboratori di Giustizia e l'Erosione del Potere del Clan
Il contributo dei collaboratori di giustizia è stato determinante per far luce sui crimini del clan, inclusi tentati omicidi e il controllo di attività illecite come il furto e il "cavallo di ritorno", una pratica estorsiva per restituire oggetti rubati dietro pagamento.
Grazie a queste rivelazioni, il controllo totale che i clan esercitavano sul quartiere è stato eroso. Come ha affermato Rosa Volpe, procuratore aggiunto, il clan era riuscito a imporre la sua volontà su ogni aspetto della vita del quartiere, dalle case popolari fino alla gestione di furti e spaccio. Tuttavia, con l'arresto di decine di affiliati, sembra che la morsa della camorra stia finalmente allentandosi.
La Reazione delle Autorità
Il Prefetto di Napoli, Michele di Bari, ha elogiato il lavoro congiunto della magistratura e delle forze dell'ordine, sottolineando come questa operazione rappresenti un risultato straordinario nella lotta contro la camorra. Anche il questore di Napoli, Maurizio Agricola, ha sottolineato l'importanza della tecnologia e della videosorveglianza di alta qualità nel monitorare e prevenire i crimini nella zona orientale della città, evidenziando che questa indagine ha permesso di risolvere anche diversi casi di omicidio.
L'operazione rappresenta un passo significativo nella lotta contro la camorra e una speranza per i residenti di Ponticelli e delle altre aree controllate dai clan, che ora possono aspirare a una maggiore sicurezza e libertà.